la foresteria della capitaneria di porto di Molfetta

Di   07/11/2008

Sta assumendo contorni interessanti la vicenda della costruzione della foresteria della Capitaneria di porto di Molfetta. Bisogna ricordare l’atto iniziale: alla fine del mandato di Sindaco di T.Minervini il centro-destra molfettese approva, dopo il progetto di nuovo porto, meglio noto come Porto Azzollini, anche il progetto per l’abbattimento degli ex cantieri Tattoli e la costruzione di nuove cubature di proprietà del demanio marittimo. In quella sede nè lo sbandierato amore per la città di Molfetta e nemmeno l’ambientalismo a chiamata del centro-destra locale battevano ciglio e si prodigavano per proporre critiche o soluzioni alternative.
Tralasciamo la possibilità del recupero e restauro del vecchio stabile ( caratteristica la sua forma ) che in questa città sono bestemmie, nel senso che con tutti gli abbattimenti dei piccoli gioielli di archeologia industriale della nostra Molfetta, ormai è diventato un discorso elitario riservato a professionisti di nicchia.
Tralasciamo anche la negazione di un necessario dibattito pubblico su un tema che investe tutta la cittadinanza e la sua fruizione del panorama che dal porto peschereccio fa osservare i più suggestivi tramonti estivi con la Basilica e l’Ospedaletto dei Crociati. E se non fosse stato per qualche associazione e gruppi di cittadini attenti, in città non si sarebbe discusso nemmeno del stesso nuovo porto, il meglio noto Porto Azzollini!
A seguito di un iter di due anni la questione è balzata agli onori della cronaca politica per le vicende che molti conoscono: dopo la sospensione del TAR Puglia delle due ordinanze del Sindaco Senatore Azzollini, che bloccavano i lavori di costruzione della foresteria, è iniziata una nuova “primavera” dell’associazionismo locale. Non si contano più le associazioni “culturali” o quelle “ambientaliste” che stanno intervenendo per chiedere di spostare questa ingombrante foresteria. Persino un’associazione sportiva di pallavolo, quasi a voler fare muro contro questo schiacciante sopruso!!!
E come se non bastasse anche una nota associazione di categoria di cittadini, che dopo essere stati messi in ginocchio dalla ingombrante presenza liberalizzata della grande distribuzione affermano che la nuova costruzione impedirebbe il “rilancio di attività turistiche e commerciali nell’area dei Vecchi Cantieri e la realizzazione di un nuovo lungomare di Ponente”.

Io mi chiedo come mai nessuno di queste entità si sia posto il problema in passato di come attrarre flussi turistici in quella zona della città: la questione viene sollevata ora, solo dopo l’abbattimento del vecchio stabile. E soprattutto, non è per niente chiaro con quali iniziative economiche si vorrà farlo.
Ovviamente, non si dice una sola parola su chi dovrà mettere in bilancio le spese dello spostamento della foresteria in altro luogo.
Ciliegina sulla torta: hanno ribattezzato quest’opera la “nuova Punta Perotti” come se ci fosse qualcosa di simile tra le due costruzioni. Vorrei ricordare che, nell’autentica Punta Perotti di Bari erano i privati che avevano costruito quella saracinesca sul mare. Con questo non voglio certo dire che siccome adesso è lo Stato, per il tramite della sua Marina Militare, a voler costruire, bisogna tacere!
Qualcuno ha compiuto qualche leggerezza. Questo disastro amministrativo è opera del centro-destra cittadino che governa Molfetta da sette anni, e gravi responsabilità sono da ascriversi alla “brillante” azione politica e amministrativa di Antonio Azzollini, Sindaco e Senatore del PdL.

PRC-Molfetta


Un commento il “la foresteria della capitaneria di porto di Molfetta

  1. bepi maralfa

    concordo con l’attenta e puntuale disamina di Rifondazione, che getta una ulteriore ombra sugli scenari locali … Bepi

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