Gaza, quello che l’Occidente non vede

Di   29/07/2014

Palestine Map Big 1946-2000Abbiamo issato la bandiera palestinese sabato 26 luglio sull’ingresso monumentale del centro antico, per tentare di infrangere la coltre di ipocrisia e omertà che copre la vicenda del popolo palestinese.
La rappresaglia organizzata da Israele contro tutto il popolo palestinese viene presentata come un atto dovuto e non per quello che obiettivamente è: un atto al di fuori di ogni civiltà giuridica oltre che dell’umana comprensione.
Per un delitto di pochi, la cui paternità è tutta da dimostrare: viene punito un intero popolo.
La propaganda filo-israeliana occulta un dato di verità inoppugnabile, dal 1967 i territori di Cisgiordania e Gaza sono occupati dallo Stato ebraico in aperta violazione degli accordi internazionali all’indomani della fine della seconda guerra mondiale.
Questa occupazione illegale, non altro, è la madre di tutti i problemi.
Ora siamo ormai al ventunesimo giorno dall’inizio dell’operazione militare israeliana Bordo protettivo e la Striscia di Gaza continua a essere sotto assedio.
Sono più di 1.000 i morti civili, 4.250 i feriti, 135.000 gli sfollati, 1,2 milioni i gazawi che non hanno accesso all’acqua potabile, sono senza corrente per il danneggiamento delle strutture elettriche e senza carburante per azionare i generatori. Ma il dramma umanitario non si ferma qui perché continuano a essere “target” dell’aviazione israeliana strutture sanitarie, ambulanze, scuole e infrastrutture civili. Anche le scuole dell’Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione) e gli edifici della tv panaraba Al-Jazeera sono stati bersaglio degli aerei di Tel Aviv e il portavoce dell’ufficio Onu per gli affari umanitari (OCHA) ha detto che “nella Striscia non c’è letteralmente alcun luogo sicuro in cui nascondersi”.
La Striscia è sull’orlo del collasso e l’Unrwa ha comunicato di non essere più in grado di sfamare le decine di migliaia di palestinesi che in questi giorni ha accolto. Sarebbero necessari aiuti immediati stimati in 60 milioni di dollari. Il 24 luglio la Palestina e gli stati arabi hanno chiesto come condizione per il cessate il fuoco la fine dell’embargo su Gaza, in vigore dal 2006, che impedisce alla popolazione di poter comunicare con l’esterno e rifornirsi del necessario per la ricostruzione. Israele risponde dando seguito all’operazione di terra.
Il Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani aprirà un’inchiesta per appurare presunte violazioni del diritto internazionale nella Striscia di Gaza e a Gerusalemme Est. Il testo è passato con 29 voti a favore, 17 astenuti (tra cui l’Italia) e 1 contrario (gli Stati Uniti) come riportato dall’UNHRC. Ancora una volta gli Stati Uniti, come nel 2009 in occasione della votazione sul rapporto della Commissione Goldstone, confermano di non voler condannare le violazioni del diritto internazionale commesse da Israele, scelgono di schierarsi a favore del progetto di occupazione che, come in occasione dell’operazione Piombo fuso, si è tradotto nell’ennesima punizione collettiva ai danni dell’intera popolazione civile palestinese. Per queste ragioni chiediamo al Sindaco e al Presidente del Consiglio che anche il Comune di Molfetta, come altri comuni (ad es. Palermo), riconosca simbolicamente la dignità per la popolazione di Gaza esponendo la bandiera palestinese presso le sedi istituzionali.

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA


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