Sanità pugliese: la sagra dell’ipocrisia

Di   09/12/2015

Fitto chiudeva gli ospedali, Vendola ha chiuso gli ospedali, Emiliano annuncia di voler chiudere gli ospedali. E sempre con le solite scuse: risparmiare per riqualificare la spesa e avere una sanità d’eccellenza. Balle che sentiamo di nuovo oggi, nelle città minacciate dai nuovi tagli di posti letto.

La verità è che da anni si sta tagliando lo stato sociale (sanità, ospedali, scuola, trasporti) e si riducono i diritti delle persone con la promessa che le cose andranno meglio. Invece le condizioni economiche e sociali peggiorano per colpa del Patto di stabilità, imposto dall’Unione Europea ai governi e alle Amministrazioni pubbliche, che impedisce l’aumento della spesa pubblica sociale e impone il pareggio di bilancio.

Contro queste regole sciagurate Emiliano e il suo Partito Democratico, così come le opposizioni di centrodestra e del Movimento 5 Stelle, in Puglia come a Roma, non muovono un dito, preferendo parlare piuttosto di quante direzioni sanitarie dovrebbero esserci o quale curriculum si dovrebbe avere per diventare direttore di un’Asl. Falsi problemi mentre agli uomini e alle donne di Puglia minacciano di togliere ancora una volta un diritto fondamentale come quello alla salute e alle cure. Tanto per chi può c’è sempre la sanità privata

E a poco servono le recriminazioni tardive o campanilistiche di quanti hanno appoggiato direttamente o indirettamente Emiliano e la sua coalizione alle ultime elezioni regionali. Ora che la propaganda e le “sagre” del programma sono finite, arriva il conto per i pugliesi e si svela l’ipocrisia. Anche di tanta falsa sinistra.

Rifondazione Comunista sosterrà in ogni modo e in ogni sede la difesa del diritto alla salute dei pugliesi.


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