Privato è bello?

Di   14/03/2014

PRC Molfetta

PRC Molfetta

In un’epoca di imbarbarimento del dibattito politico certe volte c’è da rimanere sconcertati da talune prese di posizione che pronunciate a voce bassa celano invece un retroterra culturale che è l’autentico responsabile della crisi generale che viviamo.

Si assiste all’ultimo assalto per lo smantellamento della gestione pubblica, per la sua definitiva privatizzazione (sono le ragioni di fondo del cosiddetto decreto “Salva Roma”). E pensare che poco meno di tre anni fa, giugno 2011, la maggioranza degli italiani e delle italiane ha votato contro la mercificazione dell’acqua e degli altri servizi pubblici locali. Qualcuno non se lo ricorda, forse all’epoca era distratto, forse il proprio “firmamento” politico non era ancora diventato brillante. Non si capisce la ragione per cui, ad esempio,la gestione del servizio pubblico di raccolta e smaltimento rifiuti non deve rimanere saldamente in mano pubblica. E non si capisce la ragione per cui proprio la raccolta differenziata non deve essere sotto il controllo pubblico. Perché dovrebbe esserci una “collaborazione” con un privato? Ma non sono proprio certi “affidamenti diretti” a causare ammanchi alle casse pubbliche? Quale sarebbe la matematica pitagorica che in virtù di tale collaborazione garantirebbe un risparmio alle casse pubbliche? E’ intuitivo che i margini di guadagno del privato debbano per forza di cose essere almeno gli stessi (e in molti casi maggiori) di quelli del pubblico. Come è possibile quindi che ci siano riduzioni di costi per il cittadino? E se il servizio è fonte di guadagno (come può esserlo una corretta raccolta differenziata) perché non può essere il pubblico ad eseguire il servizio e trarne vantaggi economici per far sì che i costi del servizio non aumentino? O qualcuno vuole farci credere che il privato, contro ogni legge economica, ci perde?

L’ASM di Molfetta, ad esempio, ha prolungato gli orari di apertura dell’isola ecologica dove i cittadini possono portare alcune tipologie di rifiuto differenziato e riceverne in cambio punti che accumulandoli consentiranno la ricezione di premi quali buoni sconto in esercizi commerciali della città. E’ un primo passo ed altri se ne possono fare mentre prosegue una gigantesca operazione di risanamento dei conti da parte del neo presidente Zaza. Ad esempio, se le economie fatte saranno consistenti si potrebbe pensare all’apertura di un’altra isola ecologica dall’altra parte della città. In quel modo si potrebbe pensare poi di far sì che una certa quantità di rifiuti differenziati possa trasformarsi non più in buoni sconto ma in riduzione della tassa rifiuti.

Probabilmente non sono nemmeno chiare le motivazioni alla base della legge che ha trasformato la Tarsu in TARES giungendo quindi alla copertura totale del costo del servizio (full cost recovery) tramite appunto la tassa pagata dai cittadini. E’ aumentata solo a Molfetta? Certamente no! In questo modo vogliono far credere che solo una efficiente gestione aziendale di tipo privato può impedire l’aumento dei costi a carico del cittadino-utente. Eppure sarebbe facile dimostrare che qualsiasi ingresso dei privati nella gestione dei rifiuti, o dell’acqua, non ha significato riduzione delle tariffe. L’efficienza di una gestione pubblica di un servizio pubblico (è bene ripeterlo) non corrisponde all’efficienza del privato.

Lo slogan “privato è bello” ha sbancato negli anni. E continua incredibilmente a farlo.


Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.