Sosteniamo la lotta dei docenti

Di   12/11/2012

PRC Molfetta

Rifondazione Comunista sostiene la lotta dei docenti, giunta a un livello di mobilitazione senza precedenti anche qui a Molfetta, dove si è arrivati in più di un istituto al blocco del Piano dell’Offerta Formativa e di tutte le iniziative non inerenti l’insegnamento frontale, ivi comprese le correzioni dei compiti in classe.

Già il governo Berlusconi passato, sostenuto da PdL e Lega aveva provveduto a inasprire la situazione vissuta dai lavoratori della conoscenza, che avevano in tre anni subito il taglio di ben 150 mila posti di lavoro, la creazione di classi-pollaio fino a 35 alunni e il blocco degli scatti di anzianità e del contratto nazionale fino al 2014, per mezzo dei quali in cinque anni i docenti saranno derubati di una cifra tra i 60 e i 90 mila euro.
Il governo dei “Professoroni” di Bocconi ed altre università private, retto da una maggioranza che comprende PdL, UdC e Pd, continua l’attacco frontale all’istruzione pubblica con la Legge di Stabilità.

Questa prevede l’incremento dell’orario di lezioni frontali, a parità di stipendio, dalle 18 alle 24 ore settimanali, che provocherebbe il taglio di quasi centomila cattedre e l’aumento della massa dei precari già vittima del concorsaccio, e il licenziamento dei docenti cosidetti “inidonei”, che per gravi patologie non possono stare in aula, da riassumere come personale Ata., scatenando guerre tra poveri che vedranno opporsi ai docenti retrocessi i precari presenti nelle graduatorie nazionali e locali.
Va ricordato che, a dispetto di quanti considerano quella dei docenti di casa nostra una “casta”, i loro stipendi sono nettamente inferiori alla metà di quelli percepiti dai colleghi europei, rispetto ai quali affrontano, al netto della nuova legge, tra le 2 e le 5 ore in più di orario frontale.
Inoltre la Riforma Aprea andrà a eliminare tutti i luoghi e i tempi di democrazia e rappresentanza, per docenti e studenti, all’interno delle scuole, determinando per gli insegnanti condizionamenti sul piano didattico e formativo dalle iniziative dei privati e dall’accoglimento dell’Invalsi quale metro di valutazione della preparazione degli studenti.

Riteniamo suicide le politiche economiche che da vent’anni a questa parte, in nome dei principi del neoliberismo, vanno a colpire la spesa pubblica e i servizi pubblici fondamentali quali il sistema pensionistico, i sussidi statali di disoccupazione, la sanità e l’istruzione pubblica.

Pensiamo invece che sia necessario l’investimento dei miliardi di euro che ogni anno vanno a finanziare il ministero della difesa e a ricapitalizzare le banche per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali in cui studenti, lavoratori e pensionati si trovano a vivere questa crisi economica.

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – Molfetta


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