Emiliano come Ponzio Pilato.
La falsa libertà di scelta del liberalismo.
La regione Puglia si trova ancora una volta, oggi, alle prese con l’atteggiamento di Emiliano, che pare non rendersi conto che, affidando la scelta della modalità di frequenza della scuola dell’obbligo (in presenza o a distanza) alle singole famiglie, non fa altro che favorire l’accrescersi del gap già esistente tra le differenti realtà. Il senso della scuola pubblica è esattamente quello di garantire pari opportunità, indistintamente a tutti, favorendo così la famosa scala sociale, ed è questa la ragione per cui questo tipo di “non” provvedimento è assolutamente inaccettabile. Chi è indietro, rischia, lasciato libero di scegliere se frequentare la scuola o meno, di restare al palo, di perdersi. Consideriamo la DDI (didattica digitale integrata) decisamente peggiorativa rispetto alla DAD (didattica a distanza) e lesiva del principio costituzionale dell’uguaglianza nel diritto allo studio degli studenti, oltre che causa di una condizione professionalmente schizofrenica e improduttiva per i docenti. Il nostro sistema scolastico è pubblico, secondo quanto stabilito dai dettami Costituzionali, ed è stato così fondato ed istituito per garantire a tutti pari condizioni di accesso alle risorse formative e al mondo dell’istruzione. Chi ci governa, a tutti i livelli, non può abdicare rispetto alle responsabilità di questa scelta. In Italia, lo Stato deve considerare un suo dovere l’onere di garantire a tutti le stesse opportunità anche rispetto all’istruzione e questo, con la DDI, attualmente non può accadere. Altrettanto inaccettabile è la tempistica con cui tutte queste decisioni e questi cambiamenti vengono assunti, sempre a stretto giro e in breve tempo, mentre difetta qualsiasi pianificazione a medio e lungo termine. Sono evidentemente saltati i tracciamenti, i trasporti non sono stati implementati né a settembre né ora, altre possibilità per attrezzare sedi più ampie e idonee per lo svolgimento delle lezioni in presenza non sono state esperite, eppure avendo interrotto tante attività, sportive ad esempio, qualche soluzione alternativa si sarebbe potuta ipotizzare, così come la turnazione. Fino alla prima settimana del mese di dicembre le nostre scuole non disponevano di una rete e di un cablaggio idonei a garantire l’erogazione della didattica digitale impartita dai docenti che dovevano contemporaneamente gestire gli alunni in presenza. Insomma, così come si fa propaganda politica “instant” su fb adesso si governa e si amministra “just in time”. Nessuno che si assuma la responsabilità di dire se le scuole sono in sicurezza. Viviamo, in Puglia più che mai, una situazione caotica e indecente. Il governo centrale stabilirà, poi, l’attribuzione dei “colori” l’8 gennaio per l’11, ragion per cui, se alla Puglia fosse attribuita la zona rossa, ci sarebbe la DAD per tutti, necessariamente, come unica soluzione praticabile. Senza entrare nel merito, rispetto al metodo, non si può lasciare libertà di scelta ai singoli su temi così importanti e delicati, al tempo stesso. Chi è preposto deve assumersi le responsabilità della scelta e imporla, una e uguale per tutti, se parliamo di scuola pubblica e di scuola dell’obbligo perché, oltretutto, la DDI è risultata una modalità assolutamente non in grado di garantire a tutti la stessa offerta formativa.