L’Azienda Servizi Municipalizzata e le dimissioni del Presidente. COMUNICATO

Di   04/01/2012


Pochi giorni fa si è dimesso il Presidente dell’Azienda Servizi Municipalizzati, Giovanni Mezzina, che per
assumere tale incarico aveva già rassegnato dimissioni dalla carica di consigliere comunale.
Ancora una volta, durante l’Amministrazione Azzollini, l’Asm rimane senza presidente e vede decapitato il
suo vertice. È successo con il “licenziamento” di Francesco Nappi, poi con le dimissioni di Pasquale Mancini,
ora con Mezzina, il tutto nel giro di tre anni e senza che siano spiegate in modo esauriente e non sibillino le
ragioni autentiche che hanno indotto a tali avvicendamenti.
Chiediamo che quanto prima in Consiglio comunale possa esserci tale chiarimento e non certo per
approfittare delle cronica debolezza di direzione politica dell’azienda – oramai un dato acquisito e
incontrovertibile – ma perché vogliamo evitare che ci siano contraccolpi ulteriori sull’azienda e sul suo
funzionamento poiché l’Asm è un patrimonio della collettività che va tutelato e non una proprietà ostaggio di una maggioranza politica. Ad es. risulta che il bilancio 2011 sia stato approntato ma ancora non è stato portato in discussione nel Consiglio comunale.
Ci interessa capire se si tratta di relazioni personali di fiducia venute meno tra Mezzina e i componenti del
Consiglio d’amministrazione, e in tal caso rispetto a quali questioni è venuta meno la fiducia, ma soprattutto ci interessa capire come si intendono affrontare i nodi critici che interessano l’Asm e che ripetutamente in questi anni abbiamo sollevato dall’opposizione.
Prima punto: da anni il corrispettivo dato dal Comune all’Asm non risulta sufficiente a coprire gli aumenti di
gestione e dei costi di smaltimento. Vi è dunque il rischio concreto di impoverimento dell’azienda chiamata a sanare i disavanzai con mezzi propri. La conseguenza più grave, in prospettiva e non solo (forse è già attuale), è che l’Asm continui a indebitarsi e si trovi in difficoltà di liquidità anche per le spese correnti, per il
pagamento ad esempio dei fornitori, depauperando anche gli accantonamenti per i trattamenti di fine rapporto (Tfr).
Secondo punto: tale situazione mette in forse nuovi investimenti per il futuro, assunzioni e passaggi di
livello nonché la qualità dello spazzamento con una diminuzione di addetti a fronte dell’espansione urbana
della città, con un trattamento di inaccettabile disuguaglianza tra quartieri centrali e quartieri periferici. Perché solo alcune strade centrali vengono spazzate giornalmente mentre il resto della città a giorni alterni? Eppure tutti i cittadini pagano allo stesso modo la tassa sui rifiuti. Ad es. ancora oggi in Piazza Paradiso ci sono i resti non raccolti delle fioriere fatte esplodere nella notte di Capodanno (che meriterebbero di essere portati giù a casa del sindaco per smuovere un attimo la sua coscienza civica).
Terzo: l’Asm è arrivata a un punto tale di dotazioni di mezzi che comprarne di nuovi non aumenterebbe la
qualità del servizio di spazzamento (ma forse certi acquisti servono a fare affari…), l’aumento di qualità
potrebbe essere garantito solo da nuovo personale assunto e utilizzato in una logica nuova di raccolta porta a porta spinta da implementare.
Quarto: sarebbero da aumentare i ricavi dalla raccolta differenziata ma finché non si vedranno gli utili
dell’impianto di selezione e non sarà attivato l’impianto di compostaggio le nostre percentuali non
conosceranno notevoli balzi in avanti. Alcune raccolte differenziate che nel passato erano state esternalizzate avrebbero dovuto e potuto essere reinternalizzate molto prima e l’Asm ne avrebbe guadagnato (anzi, viene da chiedersi per quali ragioni oscure nel recente passato si è esternalizzato contro i propri stessi interessi…).
Quinto: non si è mai messo mano a provvedimenti per potenziare la di riduzione della produzione di rifiuti
da parte dei cittadini, delle aziende, dei centri di distribuzione, commercializzazione e di ristorazione né sistemi di tassazione a tariffa variabile in cui chi differenzia di più paga meno tasse sui rifiuti. Un’altra direttrice di sviluppo dell’azienda potrebbe essere quella dell’energia ma anche da quest’orechio in questi anni l’Amministrazione comunale non ci ha sentito (evidentemente è meglio lasciare tutto ai privati).
Da un’Amministrazione comunale seria ci attenderemmo una pianificazione precisa in queste direzioni,
rilanciando l’Asm come azienda pubblica capace non solo di curare i servizi di base e tradizionali ma di
produrre utili a vantaggio della collettività sia in termini ambientali che occupazionali.
Ma ci sembra del tutto evidente che tale Amministrazione non possa esserne capace né possa essere quella
del sindaco Azzollini.
Molfetta, 4 gennaio 2012

Gianni Porta
Consigliere Comunale
Rif. Comunista/Federazione della Sinistra


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