La sinistra porta in consiglio la solidarietà ai lavoratori Bosch

Di   08/02/2022

Stamane abbiamo protocollato una proposta di ordine del giorno affinché il consiglio comunale impegni il Sindaco e la giunta a mettere in campo tutte le azioni possibili e ad attivare tutti canali istituzionali per evitare i 700 esuberi annunciati dallo stabilimento Bosch di Modugno.

Purtroppo si tratta soltanto dell’ultimo capitolo di una crisi che sta coinvolgendo tutto il settore dell’ automotive,dalla Magneti Marelli alla GKN.

Le cause sono da ricercare nella pur assolutamente necessaria riconversione ecologica che però non va di pari passo con la riconversione produttiva degli impianti.
Ciò sta determinando alti tassi di disoccupazione “tecnologica”con costi sociali elevatissimi.
La cosa è ancor più grave se pensiamo che fin dal 2017 i lavoratori dello stabilimento di Modugno avevano sottoscritto contratti di solidarietà in vista della riconversione della produzione che però non è andata oltre gli annunci dell’azienda.
L’impostazione del piano nazionale di resistenza e resilienza (PNRR) è tutta spostata sul finanziamento delle aziende del settore ma è evidente che i costi della cosiddetta transizione ecologica non possono gravare soltanto sulle spalle dei lavoratori,devono essere salvaguardati l’occupazione e i diritti di chi lavora.

Giuseppe Zanna consigliere comunale Rifondazione Comunista/Compagni Di Strada

Paola de Candia consigliere comunale Rifondazione Comunista/Compagni Di Strada

Silvia Rana consigliere comunale Sinistra Italiana

ORDINE DEL GIORNO

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
NICOLA PIERGIOVANNI
Ordine del giorno
Premesso che
il settore dell’automotive in Italia sta vivendo una profondissima crisi legata al divieto fissato per
2035 delle motorizzazioni diesel e benzina.
Considerato che
la pur necessaria riconversione ecologica non può gravare sui lavoratori e sulle loro famiglie come
sta accadendo alla Magneti Marelli e alla GKN con ristrutturazioni e pesanti tagli al personale.
Visto che
lo stabilimento di Modugno della Bosch ha annunciato 700 esuberi nei prossimi cinque anni.

Considerato che
grandi sacrifici sono stati chiesti ai lavoratori negli anni passati con la sottoscrizione di contratti di
solidarietà in vista di piani di riconversione che non si sono mai realizzati.
Considerato che
come dichiarato in un comunicato stampa dalla stessa multinazionale tedesca il 20/06/2019, lo
stabilimento di Modugno è: “Fortemente aperto all’innovazione, il sito pugliese si conferma
stabilimento d’avanguardia”. Questa vocazione deve essere salvaguardata e rilanciata nell’interesse
dell’azienda ma anche dell’Italia che negli ultimi decenni non è riuscita a garantire la permanenza
sul territorio nazione degli asset strategici della nostra economia.
Considerata
la pesante ricaduta sull’economia cittadina visto che sono tantissimi sono i lavoratori molfettesi
impegnati nello stabilimento Bosch di Modugno.
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA
il Sindaco e la giunta a mettere in campo tutte le azioni possibili e attivare tutti i canali istituzionali
in primis con la regione e i sindaci dell’area metropolitana affinché si faccia sentire la pressione
delle comunità locali verso il governo e la multinazionale per una soluzione condivisa che scongiuri
la chiusura e metta in campo le azioni necessarie per il rilancio lo stabilimento di Modugno verso
una riconversione ecologica della produzione che garantisca la stabilità occupazionale non solo per
il presente ma anche per il futuro.
Giuseppe Zanna consigliere comunale Rifondazione Comunista/Compagni Di Strada
Paola de Candia consigliere comunale Rifondazione Comunista/Compagni Di Strada
Silvia Rana consigliere comunale Sinistra Italiana


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