
A qualcuno dispiace che dopo i primi disagi i cittadini cambino le loro abitudini. In meglio.
A qualcuno dispiace che il nuovo sistema di raccolta stia partendo gradualmente in modo da attutire disagi e correggere errori.
A qualcuno dispiace che gli incontri pubblici con i cittadini riscuotano interesse e dimostrino la maturità di larga parte dei molfettesi.
A qualcuno dispiace forse non vedere più i vecchi cassonetti per strada.
A qualcuno dispiace ricordare che anche nel programma del centrodestra c’era l’obiettivo di avviare la raccolta organizzata a domicilio. Preferisce dimenticare questo dettaglio, così come l’approvazione all’unanimità in consiglio comunale nel dicembre 2014 del Piano industriale per il nuovo sistema di raccolta. Un piano commissionato tra l’altro a una società di consulenza da parte della passata amministrazione comunale Azzollini. Così come preferisce ignorare i costi lievitati in questi anni delle discariche che pagano tutti i Comuni, anche il nostro e indirettamente i cittadini, perché dovrebbe riconoscere che il passaggio al porta a porta è obbligatorio per diminuire i costi economici e ambientali del conferimento in discarica.
A qualcuno dispiace ammettere che in vent’anni di raccolta differenziata stradale non si è mai andati oltre il 35% di raccolta differenziata ovvero un molfettese su tre ha differenziato.
A qualcuno dispiace che un’azienda pubblica come l’Asm dimostri di potercela fare nell’accompagnare la città in questa piccola rivoluzione, tanto più se guidata da Rifondazione comunista.
Con il passaggio al sistema di raccolta porta a porta la città inizia a vivere oggi il suo futuro. Facciamo la differenza con il passato, continuando a costruire un’altra Molfetta. Ogni giorno.