Lunedì scorso in Consiglio comunale, senza nessuna discussione preventiva in maggioranza, il Pd ha annunciato l’ingresso nel suo gruppo consiliare di una consigliera comunale eletta nella coalizione di destra nel 2013.
Il Partito Democratico così mette gli altri partner della coalizione dinanzi a un fatto compiuto: l’allargamento della maggioranza sancita dal secondo turno delle elezioni del 2013.
Si crea così un precedente per noi inammissibile che muta il codice genetico della coalizione: una coalizione politica dal Pd a Rifondazione Comunista basata su un avanzato programma di sinistra che ha battuto il centrodestra azzolliniano in nome dell’alternativa.
Un’alternativa di programma, di partiti e liste civiche senza alcuna presenza ambigua. Accettare oggi questa prima modifica al patto sottoscritto nel 2013 significherebbe sdoganare senza problemi altri ingressi dal centrodestra in maggioranza che per esempio già alle ultime regionali hanno appoggiato il candidato presidente Emiliano.
Tutto ciò per Rifondazione Comunista, apparentatasi al secondo turno nel 2013 e alternativa a Emiliano nelle ultime regionali è inaccettabile. Ma crediamo lo sia per chiunque abbia scommesso e investito in una stagione di reale cambiamento.
Chiediamo dunque al Partito democratico di riconsiderare la sua scelta per non mettere a repentaglio la tenuta del progetto politico varato due anni fa e al Sindaco di farsi garante del patto con la Molfetta che non vuole tornare indietro.