Da domani in edicola il dvd “Grida! Il lavoro conta”

Di   05/03/2009

“Grida! Il lavoro conta”. Videoclip, cortometraggio e concerto. Tutto in un Dvd. E’ questo che si troverà domani in edicola per un’intera settimana come allegato di “Liberazione”, “Carta” e “il Manifesto”. Un’iniziativa – spiega Vincenzo Bellantoni, tra gli ideatori – che è nata su quell’onda emotiva provocata dal rogo alla ThyssenKrupp. «Come artisti – sottolinea – volevamo fare qualcosa per aiutare le famiglie degli operai vittime di quella strage. Così abbiamo contattato artisti come Stefano Benni, Ascanio Celestini; musicisti come “Radici nel cemento” e tanti altri e con un concerto che si è tenuto lo scorso sei gennaio all’Alfeus siamo riusciti a realizzare concretamente qualcosa. Abbiamo “racimolato” quasi tremila euro per loro. E’ poco ma era già qualcosa». Oggi, quel concerto insieme a un cortometraggio e a dei videoclip realizzati con altri artisti intendono tenere aperta e alta l’attenzione su quelle “morti bianche” che gli stessi direttori di “Liberazione” e “Carta”, ieri alla conferenza di presentazione del Dvd, non mancano di indicare come una «strage continua, quotidiana e dimenticata» spiega Gigi Sullo, e che rappresenta al contrario, per il Paese – incalza Dino Greco – «una vera e propria situazione di guerra che ogni anno provoca ben un milione di morti». Questi non possono certamente essere ridotti solo a cifre, a meri numeri che vanno ad alimentare le statistiche. E allora? Si riparte da qui. Da una proposta editoriale che vuole dare anche il segno di “un’unità perduta” a sinistra. E che, nelle intenzioni di tutti, vuole rappresentare solo il primo passo, la prima pietra si può dir così anche per tentare di cementare di nuovo «pur nel rispetto delle differenze – sottolinea Paolo Ferrero – di ricostruire proprio quell’unità. La sinistra – sottolinea – dovrebbe riuscire a costruire una rete di relazioni stabili per fare “impresa virtuale” come dicono i padroni».
I proventi del Dvd verranno devoluti a un fondo di solidarietà per le vittime del lavoro. Ma il segnale che si intende lanciare è chiaro: «Il governo – spiega ancora Ferrero – sta tentando di scardinare completamente il sistema del lavoro, peggiorando le condizioni non solo della sicurezza ma inducendo sempre di più al precariato e alla legittimazione stessa dello sfruttamento». Si pensi – sottolinea ancora Greco – «che, in nome della ormai decantata crisi, si vanno diminuendo del 17% le indagini ispettive nelle aziende». Perché? «Perché bisogna lasciar fare. Bisogna chiudere gli occhi. Ciò che conta è solo che la produzione aumenti».
In questo senso occorre appunto ripartire. A ribadirlo è lo stesso Paolo Beni dell’Arci che ha contribuito attivamente all’iniziativa. «Ripartire – commenta – anche per dare oggi pieno sostegno a un sindacato come la Cgil che è l’unico, in questo momento, che si oppone con forza a una politica che va verso una deriva autoritaria». Per questo occorre rilanciare la “centralità del lavoro” come tema portante nella e della politica. Altrimenti – spiegano tutti a conclusione – si continuerà ad alimentare quella spirale perversa che dalla precarietà conduce all’insicurezza, al venir meno del rispetto delle regole fondamentali della dignità di chi lavora; che porta ancora allo sfruttamento fino agli infortuni e alla morte. In nome di quelle vittime e delle tante altre che restano invisibili anche con un Dvd l’intenzione è proprio quella di far di tutto per far sì che non si dimentichi.
CM

pubblicato su Liberazione del 5 marzo 2009

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