LO STATO INDECOROSO DELLE STRADE CITTADINE
Negli scorsi giorni ho protocollato un’interpellanza consiliare circa lo stato indecoroso in cui versano le strade cittadine. Lo ho fatto su sollecito documentato di numerosi cittadini che hanno evidenziato come a lavori di messa in opera di cavi o tubature effettuati da privati non corrisponde un ripristino a regola d’arte del manto stradale.
Così, solo per citare gli ultimi esempi, via Di Vittorio, viale Martiri della Resistenza, via Mezzina, via da Palestrina e via Puccini sono state sventrate e poi rattoppate alla bell’e meglio, causando un danno alla collettività. Non è difficile immaginare che quei rattoppi diventeranno ben presto voragini, triste marchio della nostra città.
Avevo chiesto conto di questa situazione già nell’ultimo consiglio comunale del 2022, ricevendo spallucce da parte del Sindaco e dell’amministrazione.
Eppure il problema è annoso, perché l’operato indisturbato dei privati mette a rischio l’incolumità di cittadine e cittadini e impatta significativamente sul bilancio comunale, richiedendo lavori aggiuntivi di ripristino dell’asfalto e spese a carico dell’ente per risarcire i cittadini vittime delle buche.
Ci auguriamo che nel prossimo consiglio comunale il Presidente del Consiglio inserisca quest’interpellanza all’ordine del giorno, permettendo di fare chiarezza su una questione che interessa tutta la Città.
Di seguito il testo dell’interpellanza.
Oggetto: Interpellanza consiliare urgente ai sensi dell’articolo 43 del TUEL 267/2000 e dell’articolo 44 del regolamento del Consiglio comunale, con risposta scritta ed orale in Consiglio comunale
In considerazione delle numerose e documentate proteste che ci giungono da diversi cittadini , circa il fatto che lavori di posa in opera di cavi o tubature eseguite sul manto stradale o su marciapiedi in diverse zone della città, attraverso lo scavo di mini-trincee, non sono conclusi, come dovrebbe avvenire, con un riempimento delle stesse e con un compattamento con asfalto, eseguito a regola d’arte ( vedi lavori eseguiti nel corso degli ultimi mesi in via Di Vittorio, via Martiri della Resistenza , via Da Palestrina, via Puccini );
in considerazione del fatto che, nella maggior parte dei casi , tali lavori di posa in opera eseguiti in maniera scadente, portano ad un danno permanente del manto stradale, con comparsa fin dai primi giorni dalla conclusione dei lavori , al cedimento del manto stradale, alla perdita progressiva dell’asfalto con la comparsa di buche o con “l’effetto fionda “ dei pneumatici delle auto che, transitando sul pietrisco esposto, creano , lanciando a distanza lo stesso ( con possibilità di danno sui pedoni che transitano);
in considerazione del fatto che opere di ripristino del manto stradale o dei marciapiedi, non eseguiti a regola d’arte, creano i presupposti per una minore durata e minore funzionalità degli stessi, con la conseguente necessità di dover intervenire, per ripristinare le condizioni di sicurezza a tutela dell’incolumità dei cittadini , a spese della comunità , con incremento delle spese a carico dell’ente comunale ;
in considerazione che in ben due consigli comunali dall’inizio di questa consiliatura , è stato posto all’ordine del giorno il problema dei debiti fuori bilancio, tra cui le spese legali e mediche per danni a cittadini incorsi in infortunio , per aver messo il piede in fallo a causa della pavimentazione stradale e dei marciapiedi danneggiata dai suddetti lavori;
CHIEDIAMO alle S.V. quanto segue:
1) Quali sono le imposte che, le aziende che richiedono di eseguire lavori di posa in opera di cavi o tubature, sono tenute a pagare al Comune.
2) Se le suddette imposte, sono in linea con l’esborso che il comune dovrebbe sostenere , in caso di lavori non eseguiti a regola d’arte, sia per ripristinare condizioni di sicurezza sulle superfici calpestabili da pedoni , sia per ottemperare a spese mediche e legali che ricadrebbero sull’ente comunale ,in caso di danno ai cittadini.
3) Se esiste un protocollo di massima che certifichi, quali devono essere le condizioni in cui deve essere riconsegnato alla fruizione dei cittadini il manto stradale o il marciapiede dove sono stati eseguiti lavori .
4) Se esiste un effettivo controllo da parte degli uffici preposti dell’assessorato ai Lavori pubblici , delle modalità con cui si realizzano tali opere di ripristino, e se, in particolare , vengano scattate fotografie che certifichino le condizioni della zona sottoposta a lavori , prima dello scavo e dopo il ripristino. Questo allo scopo di documentare la eventuale contestazione da rivolgere all’azienda esecutrice dei lavori , nel caso non abbia ottemperato all’obbligo di riconsegnare il cantiere all’ente comunale in condizioni tali da non pregiudicare la sicurezza dei pedoni e degli automobilisti .
5) Se esiste la possibilità da parte del Comune, in caso di infortuni occorsi a cittadini a causa di ripristino del manto stradale o dei marciapiedi non eseguiti a regola d’arte, di rivalersi sulle aziende responsabili dei lavori attraverso una mirata quanto documentata azione legale.
6) Se è ancora possibile che l’ente comunale di questa città, accetti con indifferenza , che si danneggi il patrimonio pubblico (rappresentato in questo caso dalle strade ed i marciapiedi), che si crei un potenziale pericolo e danno per i cittadini (come testimoniato dalle numerose citazioni cui l’Ufficio legale di questo comune deve rispondere per infortuni legati al dissesto delle vie comunali), permettendo ad aziende private di fare profitti , (attraverso i servizi forniti , mediante lavori di posa in opera di cavi, fibre , tubazioni) ma scaricando il costo di questi lavori , quando eseguiti in modo raffazzonato e senza controllo, sulla collettivita’.
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Giovanni Infante
Consigliere Rifondazione Comunista Di più di così