RIVOLUZIONE CIVILE mercoledì 16 gennaio 2013 a Molfetta

Di   14/01/2013

RIVOLUZIONE CIVILE
con Antonio INGROIA
Per la difesa della COSTITUZIONE ITALIANA, che pone il LAVORO come FONDAMENTO per lo sviluppo SOCIALE ed ECONOMICO della REPUBBLICA DEMOCRATICA.
Per una SCUOLA PUBBLICA che valorizzi gli insegnanti e gli studenti con l’UNIVERSITA’ e la RICERCA
scientifica non condizionate dal potere economico dei privati.
Per una SANITA’ PUBBLICA con al centro il paziente, la prevenzione e la VALORIZZAZIONE professionale del personale del settore.
Per una POLITICA ANTIMAFIA e CULTURA della LEGALITA’ che colpisca le mafie nella loro rete organizzata di collusione politico-finanziaria.
Per cambiare l’attuale MODELLO DI SVILUPPO responsabile dei cambiamenti climatici, del consumo senza limiti delle risorse, di povertà, squilibri e guerre.
Per fermare il consumo del territorio, tutelando il paesaggio, riqualificando le aree urbane, valorizzando i beni storici, archiviando progetti come la TAV in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto di Messina e impedire la privatizzazione dei BENI COMUNI, a partire dall’acqua.
Per la DEMOCRAZIA E PARI OPPORTUNITA’ nei luoghi di lavoro, il diritto al REINTEGRO in caso di
licenziamento illegittimo, la centralità del CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO.
Per una INFORMAZIONE LIBERA E PLURALISTA e per una EQUITA’ FISCALE, contro i conflitti di interesse
nell’esercizio delle FUNZIONI PUBBLICHE.
Per un’alternativa di GOVERNO che dia voce alla SOCIETA’ CIVILE e alla POLITICA PULITA.
Per ricercare i PRINCIPI che ci uniscono, senza pregiudizi, consapevoli del MOMENTO STORICO, è indetta la DISCUSSIONE PUBBLICA, come ATTO COSTITUENTE per avviare e organizzare le iniziative locali a sostegno della lista RIVOLUZIONE CIVILE con Antonio INGROIA

rivcivile2013MERCOLEDI’ 16 GENNAIO, ore 19, presso PIAZZA PARADISO 20, MOLFETTA
assemblea dei cittadini, movimenti civici, partiti, uniti per la RIVOLUZIONE CIVILE con INGROIA.

SE ANCHE TU CI STAI… INSIEME VINCIAMO

NOI CI STIAMO: Nicolò Aurora, Alfonso Balducci, Giuseppe Basciani, Gaetano Camporeale, Maria Cappelluti, Lazzaro Nicolò Ciccolella, Tommaso Ciccolella, Lello Claudio, Diego Colonna, Matteo d’Ingeo (coordinatore Movimento Liberatorio Politico), Giuseppe Fiorentino, Giovanna Grillo, Michele Jacono, Nuccia La Piana, Corrado Mezzina, Bartolo Morgese, Michele Pascarella (presidente Italia dei Valori), Marcello Piepoli, Massimiliano Piscitelli, Nicola Fortunato Poli, Vincenzo Porcelli, Sebastiano Sallustio, Pino Spadavecchia, Ferdinando Vista, Beppe Zanna (segretario Rifondazione Comunista), Paola Zaza.


Un commento il “RIVOLUZIONE CIVILE mercoledì 16 gennaio 2013 a Molfetta

  1. jerry

    Le buone ragioni di Rivoluzione Civile
    di Alberto Burgio
    Se c’è un elemento caratteristico dell’attuale fase politica, questo è la potenza determinante del sistema mediatico. L’Italia, l’Europa, tutto il mondo capitalistico sono nella morsa di una crisi che sta scomponendo le società. Da una parte, la povertà vera. Strutturale, dilagante, senza prospettive di riscatto. Dall’altra, la concentrazione in poche mani di ricchezze immense, intraducibili in misure concrete. In mezzo, aree sociali precarizzate, che vedono messi a rischio i fondamenti stessi della propria condizione di vita: il reddito, l’occupazione, i diritti essenziali.
    Ma se il quadro è di per sé limpido nella sua violenza, l’opinione pubblica non riesce a farsene un’immagine chiara, e non sa intravedere vie d’uscita. Oscilla tra angosce apocalittiche e attese fideistiche di uomini provvidenziali (si pensi alla santificazione di Monti al momento della sua incoronazione), appesa alla girandola di numeri che le viene quotidianamente propinata.

    Lo spread, gli indici di Borsa, i tassi di cambio, numeri magici della cabala postmoderna. Quando diciamo che il 99% è contro uno stato di cose voluto dall’1%, ci raccontiamo una favola. Bella, ma, come ogni favola, ingannevole. Di certo la stragrande maggioranza è scontenta e spaventata, ma è anche confusa e disorientata. E non sa a che santo votarsi.
    La cifra del nostro tempo è questa: la cattura cognitiva dei corpi sociali, imprigionati in una gabbia – davvero un pensiero unico – che ne deforma la visuale, impedendo loro di vedere la situazione in cui si trovano. Non c’è discorso più pertinente di quello che fa Gramsci, nei primi anni Trenta, a proposito dell’«egemonia» come potente strumento di direzione politica. Nella consapevolezza – tratta appunto dalla gestione totalitaria dei mezzi d’informazione – che la produzione di un’immagine univoca della realtà e il convergente occultamento di aspetti rilevanti sono strumenti-chiave dell’organizzazione del consenso «spontaneo» e del controllo autoritario della società.
    http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/9067/

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