Programma elezioni comunali 2022


 

PROGRAMMA ELEZIONI


COMUNALI 2022

LA COMUNITA’ CHE SI RITROVA E RIPRENDE INMANO IL PROPRIO FUTURO

INTRODUZIONE

Nel 2017 l’attuale maggioranza uscente ha vinto le elezioni chiedendo una delega in bianco alla città, con la promessa di costruire un’amministrazione “del fare” che avrebbe traghettato Molfetta nel futuro.Un’amministrazione civica scevra da ideologie avrebbedovuto assicurare a Molfetta una fase di svilupponell’interesse generale.

Le molfettesi e i molfettesi hanno scelto di concedere questa delega in bianco pensando di liberarsi dell’incombenza di occuparsi del proprio futuro. Cinque anni dopo la realtà è molto diversa, Molfetta vive anni di totale abbandono sia del proprio centro urbano sia delleperiferie. La “smart city” di cui tanto si era parlato non esiste, il “governo del fare” si è trasformato nel “governodegli affari loro”.

In questi ultimi anni Molfetta ha vissuto “uno scenario sempre più preoccupante fatto di sparatorie, accoltellamenti, incendi, spaccio di droga, furti d’auto e arresti di amministratori e funzionari comunali per corruzione”.

Una parte della città ha trovato occasioni di impiego e arricchimento in affari, consulenze, incarichi, patrocini, investimenti e lavori pubblici in appalto e subappalto. Un blocco di interessi e connivenze, grandi e piccole, quotidiane e a volte megalomani, a cavallo tra legalità eillegalità, un blocco che impone e determina alleanzepolitiche sempre più trasversali ma soprattutto acuisce la crisi della città.

Una crisi rappresentata dall’edilizia che cementifica ulteriormente il territorio di una città da anni in calodemografico, ben al di sotto dei 59.000 abitanti. A chiservono tutte queste nuove case?

Una crisi rappresentata dalle continue e ricorrenti chiacchiere sul nuovo porto e sul nuovo terminal ferroviario quando invece andrebbe valorizzata, riqualificata e messa in sicurezza l’area artigianale eindustriale già esistente.

Una crisi rappresentata dalla crisi verticale del piccolo commercio cittadino senza risposta alcuna da partedell’attuale amministrazione che si è avvalsa dellacomplicità delle organizzazioni di rappresentanza del commercio.

Una crisi rappresentata dalla promessa di una città“smart” quando invece centinaia di molfettesi non hanno accesso ai diritti di base, al reddito, al lavoro, alla casa e su questo alcuni costruiscono le loro fortune politicheclientelari.

Questa ricognizione non parte dalle inchieste della magistratura che devono fare il loro corso ma dal vissuto di ognuno di noi e dal lavoro politico, militante, volontario, gratuito svolto sul territorio e nelle istituzionicome collettivo politico.

Molfetta è una città sporca, una città dormitorio, una città che ha smesso di progettare il proprio futuro, unacittà in definitiva che ha smesso di occuparsi di stessa.

È proprio da qui che vogliamo ripartire per suonare lasveglia a chi ha deciso che non vale più la penaimpegnarsi per cambiare le cose. Riteniamo centrale darenuovo impulso alle esperienze collettive: siano esse associazioni, comitati di quartiere, cittadinanza attiva ingenerale. Queste realtà collettive devono tornare a dire la loro e a lavorare a stretto contatto con la nuovaamministrazione comunale.

Il centro cittadino svuotato da una popolazione che si sposta sempre di più verso i quartieri periferici e svuotato dal trasferimento degli uffici comunali presso la sede di Lama Scotella deve trovare vecchie e nuovecollocazioni nella dimensione cittadina.

Il commercio e la cultura sono i volani principali di unanuova identità del centro cittadino per il suo rilancio. Per questo proponiamo che la nostra città si scrolli di dosso il peso della grande distribuzione per investire sulcommercio di prossimità non solo per fermare losvuotamento delle nostre strade ma anche per renderlevive e sicure.

Già nel 2017, partendo dalla consapevolezza che ogni saracinesca che si abbassa e ogni luce che si spegne rende la città meno sicura, lanciavamo la proposta di “Resp@” che intendiamo rilanciare, coinvolgendo non solo il centro cittadino ma inglobando i sistemi commercialirionali già esistenti insieme ad altri da realizzare. Insomma, la città che investe su se stessa e sulle sue attività diurne e notturne e ripopola le sue strade con un’amministrazione pubblica che fa da motore di questocambio di rotta

Il teatro a Piazza Municipio, la sala dei Templari, la biblioteca, il Museo diocesano, Torrione Passari possono edevono rappresentare la spina dorsale della rinascitaculturale di Molfetta.  A fianco ad essi, il Pulo e il Museo archeologico del Pulo possono rappresentare il fioreall’occhiello di questa offerta culturale. Senza però lapartecipazione di associazioni e operatori della cultura, oltre che di una revisione profonda della macchina amministrativa che non tratti il settore della cultura come l’ultimo dei problemi o come una “Cenerentola”,rischiamo di rimanere invischiati in questa paludeconsegnataci dai cinque anni di amministrazione uscente.

Accanto a questo diventa fondamentale valorizzare i percorsi pedonali chiudendo al traffico definitivamente e/o in determinati periodi dell’anno alcune arterie principali, liberando la città dalle auto e pensando a unpiano del traffico che prevede anche la nascita di park &ride attivi tutto l’anno e a parcheggi immediatamentefuori dal centro città. In quest’ottica bisogna creare una rete che parta da Lama Martina e passi per la riaperturadel parco urbano “Baden Powell” nel rione 167 (altragrande promessa non mantenuta dell’amministrazione uscente) con la valorizzazione del Pulo, il rilancio dei giardini e delle piazze, in periferia come in centro, rifunzionalizzando il parco di Ponente e il parco diLevante.

A questo grande processo di riappropriazione della nostra comunità, delle strade, delle piazze e del nostro futuro che intendiamo attivare non possono mancare, inoltre, il decentramento amministrativo con l’attivazione delle circoscrizioni/rioni/quartieri, una grande discussionesullo sviluppo urbanistico della città che, visto l’esaurimento del Piano regolatore generale, portiall’avvio di un nuovo Piano urbanistico generale che siincarichi di ricucire la città storica con le sue zone di espansione residenziale e con le aree produttive extraurbane costituite dalle zone Pip e Asi. Zone produttive e nuovo porto per cui è necessario rivedere iprogetti in corso per adeguarsi ai bisogni generali e non solo di un operatore. Un porto realizzato per 2/3 chedeve essere funzionalizzato e assecondare le reali edimostrate necessità economiche del tessuto economico cittadino e regionale per evitare che oltre allo sfregioambientale e paesaggistico rimanga un’opera inutile esottoutilizzata.

In tal senso non bisogna ripetere gli stessi errori del passato recente con l’idea proposta di un nuovo terminalferroviario, pensato male e progettato peggio che nonsolo rischia di vanificare l’idea di limitare il trasporto su gomma delle merci ma rischia di essere l’ennesimacattedrale nel deserto funzionale agli interessi particolari di qualcuno e non agli interessi interi della nostracomunità. Anche e soprattutto questi processi devono essere il più possibile parte di una discussione in cui la città e le parti sociali siano protagoniste, relegando i tecnici o presunti tali a esecutori delle decisioni della nostra comunità e non a impositori di un modello come è stato in questi anni.

In quest’ottica bisogna dotare il Comune di un Piano energetico comunale che preveda la creazione sperimentale di “comunità energetiche” sostenendo la riqualificazione urbanistica dell’edilizia residenziale; prevedere la nascita di un Osservatorio comunale sulle condizioni di lavoro nel quale siano presenti le rappresentanze degli imprenditori e quelle dei sindacatial fine di garantire una crescita equilibrata e nel rispetto dei diritti nonché funzionale all’incrocio della domanda edell’offerta, della formazione e coordinamento professionali oltre che della consultazione e proposta agliorganismi comunali.

Insomma, è ora di concepire l’Ente comunale non come un mezzo per favorire alcuni interessi privati e parziali, né come un semplice arbitro degli interessi economici e nemmeno come un semplice tutore delle leggi e dellalegalità cosa necessaria ma che in questi annil’amministrazione Minervini non è riuscita affatto a garantire – bensì come un attore di programmazione avasto raggio della vita sociale, culturale ed economica.

È dunque fondamentale che in ogni quartiere ci sia la presenza delle Istituzioni con la nascita dellecircoscrizioni che devono essere il punto di riferimentofisico e visibile dell’amministrazione cittadina, capaci di raccogliere i bisogni dei cittadini e di farli diventareoggetto delle decisioni che l’amministrazione e la giuntadevono prendere.

Con l’esaurimento della valenza storica e della funzionedel Piano regolatore generale, concepito inizialmente peruna città con oltre 75.000 abitanti, urge aprire una nuovadiscussione in città vista la diminuzione degli abitanti ela necessaria moratoria dell’espansione urbana e del consumo di suolo, con l’unica eccezione della costruzione di nuovi appartamenti di edilizia popolare pubblica, per realizzare il diritto a un’abitazione per le famiglie più deboli che da tempo aspettano una soluzione strutturale, per nulla affrontata né sfiorata dal mercato immobiliare privato. Un mercato che anzi risente decisamente di unabolla speculativa legata al patrimonio edilizio realizzato in questi anni ma invenduto o sfitto. È imprescindibile migliorare la qualità della vita della nostra comunità nella quale, accanto alle abitazioni, servono servizi, aree verdi, aree comuni nelle quali i bambini, gli anziani e gliadulti trovino la soddisfazione dei bisogni e il piacere diritrovarsi.

Di seguito la suddivisione del programma amministrativoin 10 ambiti, riuniti in 3 macroaree.

LA GESTIONE DEL TERRITORIO

1) ECONOMIA E LAVORO
creazione di una Rete economia solidale pubblica Resp@ delle imprese urbane per il potenziamento del sistema d’offerta, creazione del consorzio degli operatori e delle associazioni di categoria, l’individuazione di un “manager di strada” per la programmazione destagionalizzata di eventi promozionali e la sperimentazione di un circuito paramonetario locale;
riqualificazione materiale e immateriale del quadrilatero del commercio, attirando nuovi insediamenti commerciali tramite incentivi economicie attuazione del Piano dei Dehors;
riorganizzazione della rete mercatale urbana con riutilizzo dell’ex mercato ortofrutticolo generale per una nuova piazza mercatale centrale, conrealizzazione di spazi di co-working, oltre alla creazione di piazze mercato nei nuovi quartieri di espansione ed eliminazione del “mercato diffuso”;
elaborazione di un piano del commercio del centro antico che disincentivi la proliferazione di negozi open shop 24 a distribuzione automatica;
completamento della nuova area dedicata al mercato settimanale, con annessi servizi; regolamentazionedel commercio su aree pubbliche con appositi badgeID per la durata delle attività temporanee; certificazione amministrativa dell’idoneità igienico-sanitaria dei mezzi utilizzati per il trasporto e la vendita dei prodotti alimentari;
regolamentazione e controllo igienico-sanitario e amministrativo delle aree di vendita esterne delle attività commerciali;
apertura di un polo servizi per le imprese con annesso sportello della logistica, ufficio Suap decentrato e riapertura uffici Asi;
creazione di un Osservatorio comunale permanente sulle condizioni di lavoro con la partecipazione dirappresentanze datoriali, sindacali e rappresentantidei lavoratori della zona Pip e zona Asi (rsa e rsu) con funzioni di monitoraggio, facilitazione incrocio domanda e offerta lavoro, formazione e orientamentoprofessionali, consultazione e proposta agli organismicomunali e sovracomunali;
completamento del nuovo porto commerciale e sua integrazione con la filiera agroalimentare e con la vocazione produttiva della meccatronica; il completamento deve essere effettuato sulla base di un business plan che dettagli volumi e tipologia di merci da movimentare e ricaduta occupazionale sul territorio;
implementazione dei trasporti intermodali nel rispetto dell’ambiente, degli ecosistemi e della pianificazione urbanistica, evitando progetti privi di un reale e documentato impatto di pubblica utilità (vedi terminal ferroviario proposto dalla Giunta uscente);
riorganizzazione del porto vecchio tra funzione turistica e peschereccia, individuazione della nuova zona cantieri navali e riqualificazione della vecchia zona cantieri;
rilancio e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico individuando locali comunali da adibire a:
o spazi di co-working;
o uffici per giovani lavoratori autonomi con limitate possibilità economiche;
stipula di specifiche convenzioni con il Politecnico e l’Università di Bari per la promozione di partnership con le realtà produttive presenti sul territorio comunale, al fine di avviare progetti congiunti in ricerca e sviluppo, finanziabili mediante fondi comunitari.

 

2) URBANISTICA E LAVORI PUBBLICI
adozione di un Piano Urbanistico Generale (PUG), adeguato al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) per dare una nuova prospettiva alla pianificazione urbanistica della città che contempli la partecipazione della cittadinanza mediante lo strumento di Agenda 21;
consumo di suolo zero;
congelamento dei piani dei comparti non ancora attivati in assenza di un nuovo strumento urbanistico generale;
opere di mitigazione del rischio idraulico non invasive nelle nuove zone produttive e la messa in sicurezza idraulica delle zone di espansione;
piano di Rigenerazione Urbana con la riqualificazione delle piazze, il rifacimento del fronte mare con la spiaggia urbana del lungomare e la riapertura dei parchi urbani (tra i quali il Parco di Mezzogiorno, “Baden Powell”, Tombino), con previsione obbligatoria di un piano di gestione allegato ai progetti di riqualificazione straordinaria delle opere pubbliche;
completamento del Piano delle Coste e creazione di spiagge pubbliche attrezzate del lungomare e dellaprima cala con servizi igienici e ristoro-bar;
riprogettazione della banchina san Domenico e della sua viabilità, riqualificazione del mercato minuto pesce, del palazzo ex Dogana e di piazza delle Erbe, così da riconnettere il quartiere Catecombe e il Centro Storico;
affrontare il problema del transito di tir verso il porto attraverso il centro cittadino con regolamentazione del traffico degli stessi e apposite aree di parcheggio;
far ricorso a concorsi pubblici per l’assegnazione dell’attività di progettazione di opere pubbliche;
avviare un progetto preliminare di riqualificazione del Lungomare Colonna.
3) CASA
completamento delle opere di urbanizzazione nei nuoviquartieri di espansione;
censimento degli immobili sfitti per un loro riutilizzofinalizzato all’edilizia economica e popolare;
costruzione di nuovi appartamenti di ediliziaresidenziale pubblica, tanto più che risultano essercisuoli disponibili nei comparti approvati del Pianoregolatore.
4) TRAFFICO E MOBILITA’
pedonalizzazione in tutti i weekend estivi del lungomare e Corso Dante;
revisione e controllo di tutte le autorizzazioni per stalli pedonali, paletti e archetti para pedonali, pass auto e parcheggi disabili;
individuazione e creazione di park & ride per collegare centro e periferie e individuazione di zone pedonali fisse e temporanee;
attuazione del Piano della mobilità sostenibile con la riorganizzazione del trasporto urbano e adozione di unnuovo piano del traffico urbano che preveda:
o installazione di postazione bike sharing;
o individuazione di nuove aree pedonali e ciclabilicon manutenzione delle stesse;
o individuazione di nuove aree parcheggio nel centro cittadino;
spostamento del trasporto pubblico extraurbano al di fuori delle zone di pregio storico e ambientale;
garantire sostegno economico agli studenti medi per i servizi di trasporto pubblico da e per le scuole della città;
costruzione di pensiline per le fermate degli autobus pubblici.
5) AMBIENTE
ottimizzazione del processo di depurazione e rilancio dell’impianto di affinamento delle acque reflue e completamento delle condotte per utilizzo delle acque purificate ad uso irriguo;
riqualificazione della costa di ponente e levante, con ripristino della strada costiera;
città verde:
o dotare gli edifici comunali di sistemi di recupero dell’acqua piovana da utilizzare per l’irrigazione di giardini pubblici e orti urbani;
o nuove piantumazioni presso terreni di proprietà comunale o da parte di privati;
o piantumazione verde presso immobili e tetti di proprietà comunale;
o interventi di tutela del verde urbano mediante corrette potature e interventi sulle patologiedella flora urbana;
revisione del piano delle antenne elettromagnetichee il trasferimento di quelle                                           presenti in quartieri storici (ad es. quartiere Catecombe);
apertura dell’impianto di compostaggio e completo ammodernamento del nuovo impianto di selezione della plastica;
favorire e incentivare l’utilizzo di impianti di compostaggio condominiale;
incentivare la cultura del riuso mediante riduzione della TARI per gli esercenti che decideranno di sostituire la vendita di prodotti in contenitori di plastica e di vetro usa e getta con prodotti “alla spina”, utilizzando il “vuoto a rendere” per quei prodotti per cui la commercializzazione alla spina non è praticabile;
rilancio delle fontane comunali in piena applicazione del referendum sull’acqua pubblica, superando la convenzione tra comune e privati per le case dell’acqua;
istituzione di un ufficio comunale per l’energia, che incentivi la creazione di Comunità di Energia Rinnovabile (CER). Si tratta di vere e proprie cooperative condominiali, costituite per acquistare impianti di produzione di energia rinnovabile, condividendo produzione e consumo;
attuazione concreta della carta dei servizi dell’ASM, controlli incrociati sul deposito di rifiuti nei mastelli e sanzioni a chi abbandona i rifiuti per strada e nell’agro;
no alla conversione della centrale a biomassePowerflor, situata nell’agro, in centrale termoelettrica a gas naturale senza Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.);

SANITÀ, CULTURA, SOCIALITÀ ESOLIDARIETÀ

6) SANITÀ
difesa e rilancio dell’ospedale “Mons. Bello” fino alla costruzione del nuovo Ospedale del nord barese;
rilancio e valorizzazione della medicina del territorio, incrementandone efficienza ed efficacia per garantire un’assistenza equa, continua, capillare e tempestiva,attraverso la creazione di un CPT (Centro Polifunzionale Territoriale) e il perseguimento di una politica di integrazione sociosanitaria.
7) CULTURA E SPORT
pianificazione sociale circolare e intergenerazionale (bambini, giovani, anziani) con attività culturali, motorie, sportive, scolastiche integrate;
incentivare in maniera diffusa la maggior progettazione culturale anche nei quartieri, nelle zone periferiche e nelle frazioni;
mappatura e individuazione di immobili di proprietà comunale da adibire ad aule studio di quartiere, la cui gestione possa essere affidata anche a gruppi di collettivi studenteschi;
potenziamento della fruibilità della Biblioteca comunale (turni più lunghi, free wi-fi funzionante, prese elettriche per i portatili, riscaldamento, accesso banca dati giuridica online, manualistica consultabile);

rilancio del Forum della cultura che affianchi l’amministrazione comunale nella costruzione dei cartelloni, ma che soprattutto costruisca dei percorsi di inclusione di tutte le arti nella crescita del nostro territorio e che possa essere coinvolto nella fase di impostazione e verifica dei programmi di welfare, compreso l’invito alle Commissioni Comunali competenti;

favorire la creazione di un sistema integrato di associazioni culturali con diverse specificità (teatro, musica, lettura) che possa contribuire ad arricchire l’offerta culturale con eventi articolati, per rispondere più efficacemente ai bandi per l’assegnazione di finanziamenti di promozione della cultura;
realizzazione di un censimento degli spazi della città potenzialmente fruibili dalle associazioni culturali, con eventuali sinergie pubblico-private a garanzia di eventuali affidamenti, favorendo la rivitalizzazione del centro urbano; opposizione al progetto del nuovoteatro comunale da 1200 posti in zona nuova 167;
creazione di una rete museale che comprenda Museo Diocesano, Pulo, ex Convento dei Cappuccini, Museo Civico Archeologico del Pulo e altre realtà pubbliche e private;
promozione, recupero del patrimonio artistico-culturale mediante il censimento e catalogazione delle opere artistiche e la valorizzazione della storia e della memoria storica della città;
promozione degli artisti locali e della cultura dal basso, stesura di un albo degli artisti locali;
creazione di una rete tra Comune, associazioni culturali e del terzo settore e scuole, finalizzata alla gestione di uno spazio cittadino (ex uffici comunali prospicenti San Bernardino) in cui attivare una “Casa delle culture e delle scienze”, che funga da incubatore di idee:
o spazio di attuazione di politiche attive e partecipative di coinvolgimento dei giovani con l’attivazione della Consulta dei giovani;
o spazio di co-working che permetta la nascita di start-up scientifiche/tecnologiche e turistico/culturali;
o favorire lo scambio, la condivisione e il trasferimento intergenerazionale di conoscenze, competenze e abilità;
o spazio in cui poter programmare e realizzare attività legate alla promozione della cittadinanza attiva, della cultura e della solidarietà e attivitàlegate alla promozione di politiche attive del lavoro in cui si possano programmare e organizzare:
incontri culturali e di promozione della lettura;
incontri periodici improntati sulla conoscenza del funzionamento degli organi comunali, delle politiche di investimento e dei fondi pubblici, per favorire l’avvicinamento consapevole dei giovani (anche di origine straniera) alla politica e alle istituzioni;
la creazione di un punto di aggregazione e di svago in sinergia con le associazioni culturali del territorio;
incontri formativi rivolti all’imprenditoria giovanile per favorire i processi di conoscenza dei mercati, l’orientamento al lavoro, la crescita e la promozione di nuove attività e di percorsi formativi professionalizzanti;
sviluppo di itinerari tematici che uniscano i patrimoni della città (artistico, ambientale, storico, ecc.);
finanziamento di borse di studio e di ricerca sul patrimonio molfettese; patrocinio di tesi di laurea che abbiano come oggetto di studio il territorio o la storia cittadina e sostegno nella divulgazione del materiale prodotto;
aggiornamento dell’albo delle associazioni culturali e sportive presenti sul territorio molfettese e costruzione di reti interdisciplinari;
regolarizzazione di concessioni e canoni delle strutture sportive comunali;
avvio dei lavori di rifacimento della Piscina Comunale;
incentivi alla fruizione di centri sportivi e palestre rivolte ad utenti della terza età;
riqualificazione di Palazzetto don Sturzo, destinandolo a Playground comunale con gestione pubblica;
creazione di un network turistico-culturale che permetta di incrementare l’offerta turistica del territorio proponendo itinerari diversi: storico-artistici, paesaggistici, Eno-gastronomici;
creazione di un percorso sicuro nell’agro molfettese accessibile ad atleti e sportivi amatoriali, con installazione di luci a led a sensore di movimento,alimentate ad energia solare e telecamere di sicurezza;
emissione di ordinanze che impongano il pieno rispetto della normativa CITES (convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione sugli animali selvatici) e delle “Linee Guida per il mantenimento degli animali nei circhi e nelle mostre itineranti“, emanate nel 2006 dalla Commissione Scientifica CITES del Ministero dell’Ambiente. In questa maniera è possibile limitare fortemente l’esibizione di animali nei circhi, una vera e propria violenza nei confronti di quelli che sono esseri senzienti a tutti gli effetti.
8) SOCIALITÀ, ACCOGLIENZA E DIRITTI UMANI
sviluppo della cittadinanza attiva e promozione del welfare di comunità mediante lo strumento della co-progettazione;
introduzione nell’organico comunale di un disabilitymanager avete le seguenti funzioni:
o promuovere presso le singole componenti dell’amministrazione un’attenzione peculiare alle persone con disabilità;
o segnalare tempestivamente ai responsabili degli uffici eventuali iniziative e azioni che possano porsi in contrasto con gli enunciati della Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità;
o evidenziare possibili linee-guida di intervento al fine di promuovere i diritti delle persone con disabilità;
o prevedere una segnaletica adeguata per l’accesso alle sedi dei servizi, definendo contrasti cromatici, colori e simbologia omogenea in modo da essere più facilmente identificabili, sia alle persone con disabilità sensoriali che psicofisiche, oltre che agli anziani;
o verificare l’effettiva accessibilità delle strutture esistenti in collaborazione con i diversi servizi, individuando le situazioni di difficoltà al fine del loro superamento e promuovere la progettazione inclusiva delle opere di nuova urbanizzazione.
creazione di una rete di sostegno dei soggetti associativi e istituzionali operanti nel campo delle disabilità, dei disturbi dello sviluppo e delle malattie degenerative e in favore delle persone più fragili;
creazione e attuazione di un piano di azioni culturali, economiche e sociali per la promozione del protagonismo femminile in tutti i settori quale fattore di modernizzazione della società e di un piano di contrasto alla violenza di genere attraverso interventi di prevenzione e educazione nelle scuole e piena adesione ed attuazione, per quanto di competenza, della Risoluzione Europea contro i messaggi lesivi della dignità delle persone;
promuovere e diffondere una cultura di genere fra la cittadinanza, significa promuovere la cultura del rispetto e dell’antidiscriminazione, fin dalla scuola dell’infanzia, attraverso azioni di sensibilizzazione, informazione e prevenzione, rafforzando in tal senso i percorsi educativi nelle scuole di ogni ordine e grado per superare gli stereotipi sostenendo progetti volti all’integrazione paritaria di bambine e bambini;
istituzione di una casa arcobaleno, per l’accoglienza e il supporto delle persone vittime dell’omotransfobia, comprensiva di un osservatorio contro le discriminazioni e di un consultorio al servizio delle persone transgender;
adesione alla Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per prevenire e superare l’omotransfobia (RE.A.DY.) e mappatura dei locali LGBT friendly;
istituzione di un reddito di formazione rivolto agli studenti medi e universitari residenti nel territorio di Molfetta, finalizzato ad arginare il fenomeno dell’abbandono scolastico;
istituzione di una short list di mediatori linguistico-culturali che supportino la pubblica amministrazione nell’adempimento di servizi sociali e pratiche burocratiche, e le scuole nei processi di integrazione degli studenti di origine straniera e provenienti da paesi terzi;
creazione di un Ufficio Comunale Migranti: attivazione di uno sportello per cittadini e cittadine di paesi terzi che, attraverso servizi di mediazione, di orientamento e accompagnamento ai servizi territoriali pubblici e della società civile possa fornire un quadro completo dei servizi che la città offre facilitandone l’accesso (connettendosi agli uffici comunali interessati ai servizi anagrafici, abitativi, sociali e lavorativi);
ripristino dell’assessorato della pace; ricostituzione della Casa della Pace che abbia le seguenti funzioni:
o spazio di promozione di iniziative territoriali a favore dell’intercultura, del dialogo, della “convivialità delle differenze”;
o integrazione e inclusione sociale, della pace, di tutela dei diritti umani, e della promozione dei diritti di cittadinanza.
Iniziative di riconoscimento simbolico della cittadinanza onoraria ai figli di persone di origine straniera nati e residenti a Molfetta;
costituzione di uno sportello comunale informativo di supporto ai ‘caregivers’, che si trovano nella situazione di dover far fronte alla cura di familiari anziani e disabili;
promuovere azioni di sostegno al “capitale sociale” della comunità cittadina;
realizzazione di una struttura per il commiato laico all’interno del cimitero di Molfetta;
realizzazione di un impianto di cremazione;
individuazione di un’area per la realizzazione di un cimitero degli animali.

LA LEGALITA’, LA TRASPARENZA ELA PARTECIPAZIONE

9) PARTECIPAZIONE
regolamento degli strumenti di consultazione(referendaria e delibere di iniziativa popolare da discutere in Consiglio comunale);
valorizzazione dei forum e consulte (Agenda 21, Forum della cultura, Consulta femminile, Consulta dello sport, Consulta dei migranti, Comitato per il monitoraggio dei fenomeni delinquenziali, Consiglio comunale dei giovani, Consiglio dei comitati di quartiere);
abolizione della figura dei consiglieri comunali delegati e dei cittadini delegati dal sindaco;
promozione di una Consulta dei Giovani, che permetta la partecipazione a rappresentanti degli studenti degli istituti medi superiori;
adozione del regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni, proponendo dei progetti pilota che riguardino la gestione di uno o più parchi urbani;
promozione di cittadinanza attiva attraverso un patto per la legalità e la giustizia sociale della città, per garantire un nuovo modello di cittadinanza, basato su:
o il rispetto delle regole;
o la comprensione dei meccanismi che favoriscono il proliferare e la fascinazione della criminalità;
o i vantaggi della legalità e della giustizia sociale;
o il coinvolgimento di cittadini e cittadine promuovendo comitati di quartiere e gruppi di vicinato.
rafforzamento dell’integrazione sociale e culturale dei cittadini stranieri (Diritti e Doveri) per renderel’accoglienza volano di integrazione e promozione di cittadinanza partecipativa. I cittadini e le cittadine di origine straniera, accolti in città, vanno coinvolti in percorsi di cittadinanza attiva, affinché possano contribuire concretamente alla vita della comunità.
10) RIORGANIZZAZIONE DELLA MACCHINA COMUNALE
regolarizzazione di concessioni e canoni delle strutture comunali (mercatali, culturali, sportive);
riorganizzazione dei servizi comunali in quattro aree (Gestione del territorio, Solidarietà e accoglienza, Affari Generali e Legalità, Polizia locale);
concorso per il comandante dirigente della Polizia locale;
creazione di un apposito Ufficio Cultura nella dotazione organica del personale con assunzione per concorso dei dirigenti di area;
potenziamento dell’ufficio legale interno;
creazione di un Ufficio Fondi Comunitari e Project Management, con dotazione organica delle necessarie figure professionali, promozione e implementazioni di progettazioni e co-progettazioni;
apertura in locali comunali di:
o uffici finanziari, di concerto con le direzioni delle agenzie fiscali competenti;
o uffici servizi luce e gas, Acquedotto pugliese, ASM, Multiservizi e Mtm;
o ufficio brevetti;
o uffici comunali decentrati con l’attivazione dicircoscrizioni, rioni, quartieri.
completa digitalizzazione dei servizi comunali, garantendo un’adeguata formazione al personale amministrativo.