Emergenza Rifiuti. A cosa punta Emiliano?

Di   22/02/2016

Emergenza Rifiuti. A cosa punta Emiliano?

La scorsa settimana i circoli di Rifondazione comunista di Bitonto, Corato, Molfetta, Ruvo, Terlizzi lanciavano pubblicamente attraverso gli organi di stampa locale l’allarme sulla prossima emergenza rifiuti in Puglia. Un’emergenza frutto del mancato controllo delle discariche, della partenza a rilento della raccolta porta a porta ma soprattutto della debole politica di investimenti per realizzare nuovi impianti pubblici di compostaggio, un bilancio fallimentare del governo Vendola.
A quanto pare sembra essersene accorto anche Emiliano che – secondo fonti di stampa (http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/712317/La-Regione-pronta-a-commissariare-gli.html) – vorrebbe azzerare gli Ambiti territoriali ottimali, gli organi che governano il ciclo dei rifiuti in cui sono presenti i rappresentanti delle comunità locali creando invece un’Agenzia regionale dei rifiuti in linea con i desiderata del governo Renzi che trasformerà l’Autorità per l’Energia Elettrica Gas e Servzi idrici in una super Authority di regolazione per Energia, Reti e Ambiente.

Non si sa ancora quali compiti dovrebbe avere questa Agenzia, ma ci troviamo in disaccordo con progetti che sottraggono potere decisionale ai Comuni. E’ vero che gli Ato hanno funzionato poco e male finora ma ciò dipende da altre cause: il fatto che per avere il numero legale le riunioni debbano vedere la presenza di sindaci o vicesindaci, quando basterebbe un semplice delegato; dipende dal fatto che gli Ato non hanno mai avuto uffici e strutture proprie, dovendo fare affidamento sugli uffici Ambiente del comune capoluogo. E non capiamo come con tutti i tagli agli Enti locali da parte dei governi, come poteva ad es. il Comune di Bari sobbarcarsi le esigenze di un Ato formato da 41 Comuni, la stessa cosa vale per Foggia, Brindisi, Lecce o Taranto.
Basterebbero semplici modifiche alla legge regionale sull’ordinamento degli Ato per farli funzionare, ma forse Emiliano preferisce tagliare fuori dalle decisioni politiche sui rifiuti le comunità locali in favore di un organismo tecnico in cui nominare chi più gli piace. Crediamo che il presidente della Regione dovrebbe dedicarsi meno alle pubbliche relazioni e a rilasciare interviste e sbloccare risorse finanziarie affinché ogni Ambito invece abbia nel più breve tempo possibile un numero sufficiente di impianti pubblici di compostaggio per avviare a recupero la frazione umida. Senza questi impianti e nella prospettiva della raccolta porta a porta che va a regime, l’umido raccolto rischia di finire paradossalmente di nuovo nelle discariche.
Sono queste alcune delle proposte che possono iniziare a invertire la rotta nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti e per cui Rifondazione Comunista continuerà a battersi ogni giorno nelle comunità e nelle istituzioni locali.
Chiediamo pertanto ai Sindaci delle nostre comunità di prendere parola e posizione sul merito.

Partito della Rifondazione Comunista – Circoli di Bitonto, Corato, Molfetta, Ruvo, Terlizzi


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