In questi anni ci hanno venduto la favola di uno sviluppo in cui, accettando sacrifici e rinunce ai diritti, avremmo avuto benessere e opportunità. Ebbene la crisi oggi è realtà e ha la testa più dura di tutte le chiacchiere che in questi anni ci hanno raccontato i vari protagonisti della politica, anche qui a Molfetta. La crisi è il frutto delle disuguaglianze economiche, il prodotto di un’idea egoista di società, in cui chi ha di meno non merita solidarietà ma solo derisione o tutt’al più compassione.
Quando negli anni scorsi noi soli eravamo critici e ci opponevamo ai grandi insediamenti commerciali nella nostra zona industriale, tutti gli altri partiti trasversalmente ci dipingevano come nemici del benessere di Molfetta. Chi ha il coraggio di difendere ancora ciecamente le scelte di sviluppo fatte in questi anni di fronte alla desertificazione del commercio locale?
La creazione di una zona industriale prevalentemente assorbita da gruppi commerciali della grande distribuzione non ha assorbito la domanda di lavoro, specie giovanile, ma anzi ha prodotto effetti negativi sul tradizionale commercio urbano, senza contare che questi grossi gruppi commerciali in qualsiasi momento potrebbero trovare altrove maggiori convenienze. Sia il centrodestra che il centrosinistra devono dare conto ai molfettesi della loro visione di città che non ha risolto i problemi dell’economia e del lavoro.
È necessaria perciò una visione alternativa: il fallimento di 12 anni di centrodestra è sotto gli occhi di tutti: c’è chi continua a lasciare la città per lavorare, l’edilizia esaurisce le opportunità di impiego, le “grandi opere” sono al palo, le risorse ambientali e culturali sprecate, i quartieri abbandonati a se stessi, le regole e il senso civico stravolti.
Il commercio cittadino è stato uno dei settori più colpiti in questi anni e il centrodestra non ha mosso un dito per rispondere alle esigenze degli operatori. Nessuna riqualificazione dell’arredo urbano, nessuna pianificazione del traffico e dei mezzi di trasporto tra centro e periferie, nessuna politica concertata con tutte le associazioni di categoria.
Noi crediamo che per rigenerare il commercio nel cuore della città e nei quartieri siano indispensabili alcune azioni.
In primo luogo, un nuovo Piano del commercio a sostegno del commercio urbano che promuova:
– un Osservatorio comunale sul commercio con la presenza di tutte le associazioni di categoria e le associazioni commerciali di strada;
– una rete generale di convenzioni e fidelizzazione attraverso la promozione di un marchio di qualità delle attività commerciali convenzionate;
– una programmazione non stagionale di eventi e iniziative, nel centro e nei quartieri, di concerto con le associazioni e gli operatori culturali locali.
In secondo luogo, un Piano dell’arredo urbano nel rispetto dei caratteri storici delle vie e delle piazze cittadine, insieme alla
– creazione di park &ride per collegare centro e periferie e l’individuazione di zone pedonali fisse e temporanee;
– una revisione del Piano del commercio sulle aree pubbliche che riutilizzi ad es. alcune strutture come l’ex mercato ortofrutticolo generale (nei pressi della chiesa S. Giuseppe) e ricostituisca una rete cittadina dei mercati nei vari quartieri.
Queste le prime azioni necessarie per iniziare a restituire a Molfetta “sovranità” economica e politica sul presente e sul futuro.
Con Gianni Porta Sindaco di Molfetta Ogni Giorno
Pubblicato su Molfetta Ogni giorno: Il futuro del commercio a Molfetta