sull’accettazione delle dimissioni del vice sindaco UVA

Di   28/08/2012

PRC Molfetta

L’accettazione formale delle dimissioni del vicesindaco Uva, nonché assessore all’urbanistica da 11 anni, da parte del sindaco Azzollini, è soltanto l’ultimo episodio di una crisi che attanaglia da tempo la maggioranza che governa la città in modo feudale come dimostra – ennesimo esempio – il rinnovo dei contratti ai dirigenti nominati politicamente, su cui abbiamo chiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario.
Ma non si tratta soltanto di questo. È il disvelamento del fallimento del progetto politico di undici anni di centrodestra.
Il porto che doveva essere la panacea di tutti i mali, il centro cittadino desertificato, la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione nei quartieri di espansione, la mancata cura dei servizi pubblici locali (trasporti e raccolta dei rifiuti) con l’intento di privatizzarli stanno lì impietosamente a dimostrarlo, anche e soprattutto nell’ordinaria amministrazione.
A fronte di un fallimento così macroscopico, parte del centrosinistra sembra contagiato dal virus della coazione a ripetere la stessa logica che ha portato alla sconfitta nel 2008.
Mettere insieme tutto ciò che non è Azzollini, la solita sommatoria senz’anima e senza progetto fatta di pacchetti di voti, con la certezza di ritrovarsi fianco a fianco con chi ha sgovernato la città negli ultimi dieci anni.
Si tratta di un modo di fare (o di una logica) che non ha portato grandi risultati anche sotto il profilo dell’opposizione.
“Do you remember” con chi stava la consigliera Minuto nel 2008?
Noi invece vogliamo chiederci se il nuovo piano regolatore dovrà prevedere nuove costruzioni o una gigantesca opera di manutenzione della città, vogliamo chiederci se è possibile una politica culturale diversa da quella basata sui grandi eventi a pagamento, vogliamo chiederci se lo sviluppo economico di questa città passi veramente dal porto e dalla grande distribuzione, vogliamo chiederci se, in base agli esiti dei referendum di giugno 2011, il Comune debba aprire una stagione di reale gestione pubblica e partecipata dei servizi pubblici locali.
In altre parole un progetto realmente alternativo, da cui partire per costruire schieramenti e alleanze e non il contrario, come purtroppo una politica deteriore ci ha abituato.
Se invece ci limitassimo a pensare che l’alternativa possa nascere mettendo insieme un ceto politico largamente screditato, non faremmo altro che dare argomenti all’antipolitica e all’astensionismo o nel migliore dei casi regaleremmo consensi al centrodestra, perchè quando l’alternativa è tra la copia e l’originale gli elettori scelgono sempre l’originale.

Partito della Rifondazione Comunista – Molfetta


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