GLI OPEN SHOP 24
In campagna elettorale ci eravamo già occupati della questione degli open shop24 in città. Per questo non ho e non abbiamo avuto dubbi ad intervenire quando tante cittadine e cittadini del centro storico e non, ci hanno sollecitato seguito delle nuove aperture. Ieri ho protocollato una interpellanza per sollecitare l’amministrazione ad intervenire su questo argomento e a non subire passivamente o leggi su questa questione come sullo sviluppo in generale della città. Di seguito il testo dell’interpellanza…
Ci è giunta in questi giorni segnalazione da parte dei residenti del centro storico circa la prossima apertura di un nuovo open 24 su Corso Dante n. 80, adiacente l’arco di accesso di via Piazza. L’ennesimo che potrebbe inaugurarsi a distanza di meno 50 metri da un altro già operativo da tempo. La preoccupazione dei residenti è giustificata dal fatto che queste attività, punti di distribuzione di bibite e di alimenti “mordi e fuggi”, sono spesso terra di nessuno con bivacchi e schiamazzi che si protraggono sino a notte inoltrata. Insomma, una situazione figlia di una visione miope di sviluppo del centro città e del commercio cittadino che, invece di incentivare gli insediamenti commerciali capaci di creare occupazione e socialità, privilegia gli open shop determinando una vera e propria concorrenza sleale per i ristoratori della zona.
Il Documento Strategico del Commercio , approvato dalla maggioranza a sostegno di Tommaso Minervini nel 2022, non è andato oltre il mero recepimento della logica della legislazione nazionale che ha eliminato ogni tipo di vincolo all’insediamento delle attività commerciali perfino quelli a tutele delle imprese.
Invece un’alternativa esiste: un regolamento che possa disciplinare con incentivi, disincentivi e premialità fiscale le attività commerciali e che può essere adottato proprio nelle aree di pregio nell’ambito del DUC, il distretto urbano del commercio.
Si tratta semplicemente di riconoscere come tale il “centro storico”, già incluso nel perimetro del DUC, impedendo aperture di open shop in quell’area. Ed è questa la proposta del collettivo di Rifondazione Comunista e Più di Così, parte integrante del programma delle elezioni comunali dello scorso anno. Ci chiediamo pertanto quale volontà politica l’attuale amministrazione Minervini vorrà assumere rispetto ai bisogni reali della città e quale idea di commercio intende proporre anche rispetto alla questione degli open shop.