La questione Palestinese in Consiglio Comunale

Di   31/05/2021

La questione Palestinese in Consiglio Comunale

Stamane abbiamo protocollato la richiesta di discussione di un ordine del giorno in cui chiediamo al Consiglio Comunale di esprimersi su quanto è successo e sta succedendo in Palestina: pesanti bombardamenti su Gaza da parte dell’esercito israeliano e violenze ai danni della popolazione palestinese per mano di coloni e fanatici sionisti.
Le motivazioni, sarebbero da ricercare secondo gli israeliani nelle legittime proteste, bollate pretestuosamente come atti di terrorismo, per l’assurda confisca delle abitazioni a 28 famiglie palestinesi nel quartiere di Sheikh Jarrah (Gerusalemme est).
Lo stato di Israele infatti, si è dotato di una legge che permette agli ex profughi israeliani del 1948 di rivendicare i territori abitati dai palestinesi, anche oltre i confini segnati dall’ONU, se precedentemente abitati dai loro avi.
Ovviamente non c’è reciprocità: istanze dello stesso tipo se avanzate da ex profughi palestinesi, i quali avrebbero molte più ragioni e terre da rivendicare, non possono essere accolte.
E’ soltanto l’ultimo capitolo dell’occupazione da parte di Israele della i territori palestinesi della Cisgiordania e di Gaza, che dura fin dal 1967 e del processo di colonizzazione sempre più aggressivo dei territori palestinesi.
L’altra faccia della colonizzazione è il vero e proprio genocidio che il popolo palestinese sta subendo da decenni.
Per questo chiediamo che il consiglio Comunale, impegni la giunta ad adoperarsi affinché il Governo italiano si attivi subito per fermare l’aggressione e l’occupazione in Palestina, riconosca lo Stato Palestinese entro i confini precedenti l’occupazione del ’67 e sostenga il suo riconoscimento presso le Nazioni Unite.

Al Presidente del Consiglio Comunale
Nicola Piergiovanni

ORDINE DEL GIORNO
Oggetto: “Aggressione in Palestina”

CONSIDERATO CHE
– nel corso degli sviluppi degli ultimi giorni si è assistito ad una durissima repressione da parte delle Forze Armate israeliane ai danni della popolazione gazawi, provocando la morte di oltre 200 palestinesi, inclusi 61 bambini e più di mille feriti dall’inizio dei raid sulla Striscia di Gaza;

– a seguito degli intensi raid delle forze israeliane, la popolazione gazawi versa in condizioni umanitarie gravissime, con oltre 40 mila sfollati nel nord di Gaza, elettricità al minimo, situazione negli ospedali critica;

– la Corte israeliana ha notificato agli inizi del 2020 tredici avvisi di sfratto alle famiglie palestinesi residenti dal 1956 nel quartiere arabo di Sheikh Jarrah a Gerusalemme est; notifica riconfermata domenica 2 maggio dalla corte Suprema israeliana, con l’ordine per le famiglie Iskafi, Curdi, Jaouni e Qasim – composte da 30 adulti e 10 bambini- di evacuare le loro case entro il 6 maggio. Lo stesso diritto non viene riconosciuto ai palestinesi che avevano case e proprietà nella zona Ovest della città attualmente a maggioranza israeliana, costretti a lasciare le proprie case nel 1948 e provocando un esodo di circa 800 mila palestinesi;

– i bombardamenti israeliani sulla striscia hanno causato la morte in gran parte di civili, ed hanno preso come bersagli palazzi residenziali, campi profughi e strutture dei media, come accaduto in data 15 maggio con l’abbattimento da parte dell’aviazione israeliana del media center a Gaza city contenente gli uffici di Al Jazeera e The Associated Press;

– il proliferare delle colonie israeliane in Cisgiordania, ritenute illegali secondo il diritto internazionale e dalle Nazioni Unite, stanno stringendo i palestinesi in una morsa e trasformando i villaggi palestinesi in veri e propri “Bantustan”. Il disegno di annessione da parte del governo israeliano dei territori palestinesi occupati dal 1967,segno della ormai inconfutabile esistenza di uno stato di apartheid, è stato più volte denunciato dall’Agenzia ESCWA dell’ONU, dai numerosi rapporti dei Commissari delle Nazioni Unite, dallo EuropeanCouncil of Foreign Policy e dalle organizzazioni in materia di diritti umani come Human Rights Watch.

– i palestinesi da anni chiedono a gran voce la fine dell’occupazione militare, la parità di diritti tra israeliani e palestinesi nei territori dello stato di Israele e la possibilità di poter tornare nelle proprie terre.
ESPRIME
Profonda preoccupazione per il ripetersi di gravi episodi di repressione, le violazioni del diritto internazionale e l’uso smisurato della forza da parte dell’esercito israeliano contro la popolazione civile palestinese.

VISTE
le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU, in particolare le risoluzioni 242, 338; l’estremo deterioramento della situazione in Medio Oriente, e in particolare la continua violazione da parte del governo israeliano della Convenzione di Ginevra;il diritto dei palestinesi ad avere uno Stato sovrano, sicuro e democratico.

CHIEDE

1. che Italia, Europa e la comunità internazionale tutta, si adoperino per fermare gli atti di violenza e di aggressione a Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme est; e si adoperino per fare assumere allo Stato di Israele le proprie responsabilità in quanto paese occupante per il trattamento della popolazione civile.
2. il rispetto del diritto internazionale e la piena e completa applicazione delle risoluzioni 242 e 338 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite;
3. il ritiro delle forze di occupazione e lo smantellamento degli insediamenti;
4. il riconoscimento del diritto al rientro dei rifugiati palestinesi in applicazione della risoluzione 194 delle Nazioni Unite e la liberazione dei prigionieri politici palestinesi.

VISTO CHE
oltre 100 Paesi in tutto il mondo hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina, secondo quanto previsto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite, con Gerusalemme est quale sua capitale;

Il CONSIGLIO COMUNALE DI MOLFETTA IMPEGNA LA GIUNTA

ad operarsi affinché il Governo italiano si attivi subito per fermare l’aggressione e l’occupazione in Palestina e riconosca lo Stato Palestinese entro i confini precedenti l’occupazione del ’67 e sostenga il suo riconoscimento presso le Nazioni Unite.

De Candia Paola
Zanna Giuseppe
consiglieri comunali Rifondazione Comunista/ Compagni di Strada


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