Con i lavoratori dei call center in sciopero
Mercoledì 1 Febbraio 2017, sciopero del settore Telecomunicazioni.
Anche i call center italiani si fermano. Questa volta non per mano di “brillanti” imprenditori che delocalizzano nell’Europa dell’Est o chissà dove, ma per scelta dei sindacati CGIL, CISL, UIL e Cobas TLC. Una scelta fatta per salvare quello che ormai rimane della dignità del Lavoro!
Contemporaneamente alla tragedia Almaviva, cioè al licenziamento di 1666 lavoratori della sede di Roma, e alla vertenza sul contratto integrativo da parte di Tim, poco più di un mese fa è saltata la trattativa tra sindacati e organizzazioni datoriali di categoria per il rinnovo del CCNL, contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto dal 2014.
Nessuna proposta dei sindacati è stata accettata. Anzi le proposte dei datori di lavoro andavano e vanno ancora verso una totale flessibilizzazione degli orari di lavoro, una riduzione sostanziale dei diritti acquisiti, in sostanza un attacco frontale al contratto nazionale per dividere i lavoratori e inculcargli la competizione con il collega che gli è seduto a fianco.
“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” recita l’articolo 1 della nostra Costituzione. Non si può accettare che in un settore strategico come questo il rapporto di lavoro dipendente si trasformi in una forma “a cottimo”.
Le professionalità e competenza accumulate in questi anni dai lavoratori del settore meritano rispetto e riconoscimento, in termini di diritti e salario.
Siamo vicini ai lavoratori e lavoratrici del settore in mobilitazione in queste ore. A loro offriamo il nostro sostegno.