Renzi regala l’acqua alla finanza

Di   26/04/2016

La legge sulla gestione pubblica del servizio idrico è stata discussa e approvata alla Camera, a distanza di circa 9 anni dal suo deposito assieme alle oltre 400.000 firme raccolte. Il testo approvato è radicalmente diverso, nella forma e nei principi, di quello depositato.
Renzi, il PD e i parlamentari che sostengono questo Governo hanno stravolto il testo a partire dall’articolo 6 che disciplinava i processi di ripubblicizzazione. La Commissione Bilancio ha cancellato la via prioritaria assegnata all’affidamento diretto in favore di società interamente pubbliche, come fatto già dal Comune di Napoli.
E’ stato ribaltato il senso di quella legge sottoscritta da 400mila cittadini e aggiornata alla luce dei risultati del referendum popolare del 2011.
E’ necessario accendere i riflettori su questa legge anche nel passaggio al Senato in quanto arriva a pochi giorni dal referendum del 17 aprile, sul quale la maggioranza di Governo ha fatto campagna per l’astensionismo: la cancellazione della volontà di 27 milioni di italiani che si espressero in favore dell’acqua pubblica ai referendum e il disconoscimento della gestione pubblica del servizio idrico rappresentano un brutto segnale per la democrazia nel nostro paese.
Vedremo nella sostanza di questi atti come si schiererà il Presidente della regione Puglia Emiliano, se continuerà a mantenere un profilo alternativo al governo Renzi. Certo è che con la nomina del nuovo presidente dell’Acquedotto Pugliese SpA, c’è poco da star sereni.
21 aprile 2016

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea – Circolo di Molfetta “Palestina libera”


Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.