No al golpe in Venezuela

Di   27/02/2014

Anche il circolo “Palestina Libera” del Partito della Rifondazione Comunista di Molfetta esprime la propria solidarietà e vicinanza al legittimo governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, vittima di un nuovo tentativo di golpe.
La difficile situazione economica e sociale viene utilizzata da una parte dell’opposizione, espressione della minoranza più ricca del Paese, per tentare di rovesciare il legittimo governo venezuelano e di fomentare lo scontro civile in Venezuela. E’ il copione già visto in tutto il mondo. Da quando la Rivoluzione Bolivariana ha avuto inizio, nonostante le sue ripetute affermazioni democratiche attraverso le elezioni, è stata vittima di una incessante attività eversiva da parte di forze reazionarie e legate all’imperialismo, che il popolo venezuelano ha sempre sconfitto, mobilitandosi a sostegno della rivoluzione, come sta avvenendo anche questa volta. Nei mesi scorsi, in Venezuela, ci sono state quattro elezioni decisive: due presidenziali, il voto per i governatori e infine le municipali: tutte vinte dal blocco della rivoluzione bolivariana. Nessun risultato è stato impugnato dalle missioni degli osservatori internazionali. La votazione più recente ha avuto luogo appena due mesi fa: tutte le tornate elettorali mostrano che, sociologicamente, l’appoggio alla rivoluzione bolivariana è maggioritario.
In 15 anni il chavismo ha consentito a milioni di persone, che in quanto poveri non avevano carta d’identità,  lo statuto di cittadini e ha consentito loro di votare. Ha devoluto oltre il 42% del bilancio dello Stato agli investimenti sociali. Ha tolto dalla povertà 5 milioni di persone. Ha ridotto la mortalità infantile. Ha sradicato l’analfabetismo. Ha moltiplicato per cinque il numero di maestri nella scuola pubblica (da 65.000 a 350.000). Ha creato 11 nuove università. Ha concesso pensioni d’anzianità a tutti i lavoratori. Questo spiega l’appoggio popolare che ha sempre avuto Chávez, e le recenti vittorie elettorali di Nicolás Maduro.
Rifondazione Comunista denuncia inoltre il ruolo inaccettabile dell’informazione, che in Italia produce una sistematica disinformazione sulla situazione venezuelana, a partire dall’etichettatura di regime o dittatura per un governo e un Presidente della Repubblica legittimamente e democraticamente eletti, per poi passare alla mancata descrizione dei successi delle politiche di sinistra, cioè dalla parte dei poveri, della rivoluzione bolivariana.


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