PRC Molfetta
La politica aziendale del gruppo Ciccolella sembra essere la stessa a Molfetta, come a Candela: chiusura al dialogo con le forze sindacali e licenziamenti di massa. Dopo i licenziamenti nei siti produttivi di Molfetta e Terlizzi arrivano i circa 200 licenziamenti a Candela.
Ci stupisce come un azienda quotata in borsa e di dimensioni internazionali non abbia saputo o voluto attuare una ristrutturazione aziendale con costi sociali meno pesanti.
La cosa è ancora più grave se pensiamo che l’azienda è stata destinataria di accordi di programma e finanziamenti di ogni tipo.
Ma c’è un altro risvolto che dobbiamo considerare.
Il giudice del lavoro ha ritenuto illegittimo il licenziamento di 35 lavoratori operato dalla C.G. Partecipazioni del gruppo Ciccolella, ciò nonostante i lavoratori non saranno reintegrati, ma riceveranno soltanto un risarcimento pari a 17 mensilità.
Questi sono i frutti avvelenati della legge 92 del 2012, meglio nota come riforma Fornero, votata e sostenuta, non possiamo esimerci dal ricordarlo, da Partito Democratico e Popolo della Libertà. Infatti con la precedente normativa, la conseguenza dell’illegittimità del licenziamento sarebbe stata l’immediata reintegra dei lavoratori, ora invece soltanto un risarcimento.
Un controsenso logico prima che una grave lesione dei diritti dei lavoratori.
La logica complessiva del provvedimento è sempre la stessa, l’arretramento dei diritti dei lavoratori è un sacrificio doloroso ma necessario per poter aumentare l’occupazione.
In realtà il nesso scientifico tra questi due elementi è ancora tutto da dimostrare e ad aumentare dopo vent’anni di applicazione di ricette neoliberiste è soltanto la disoccupazione.
E’ necessario ricostruire una sinistra degna di tal nome che riparta dal lavoro e da diritti non più negoziabile, al di là e oltre uno sterile antiberlusconismo.
Partito della Rifondazione Comunista – Molfetta
