Oggi in Grecia, domani in Italia

Di   23/05/2012

Molfetta bene Comune

Le elezioni in Francia e in Grecia, con le vittorie della sinistra di alternativa del Front de Gauche e di Syriza,
dopo le vittorie dell’anno scorso nei referendum e alle amministrative, dimostrano che le politiche lacrime e
sangue imposte dall’Unione Europea non sono più condivise dalle popolazioni che le subiscono.
Le ricette della destra neoliberista basate su privatizzazioni selvagge, precarizzazione del lavoro e tagli allo
stato sociale stanno aggravando la crisi che esse stesse hanno originato.
Ma soprattutto ci dicono che cambiare si può, cambiare è possibile:

  • costruendo un’Europa democratica dei popoli che controlli la Banca centrale, la moneta e il credito agevolato da dare dare alle imprese e non alle banche private arricchitesi con la speculazione;
  • con un programma di riconversione ecologica dell’economia orientato da politiche di investimento pubblico;
  • con il recupero di risorse attraverso una patrimoniale contro le grandi ricchezze e gli evasori e il taglio delle spese militari;
  • con la gestione partecipata dei beni comuni (acqua, energia, rifiuti, trasporti) per evitare privatizzazioni e arricchimenti di pochi a danno dei molti.

Per fare questo occorre inaugurare una nuova stagione di partecipazione e di protagonismo dei cittadini,
altrimenti si aggraverà la crisi e da essa nasceranno demagogia e nuovi fascismi.
Questo è ancor più vero nella nostra città. È necessario che i cittadini ritirino quella fallimentare delega in
bianco data al sindaco-senatore, che ci ha consegnato una città impoverita economicamente e
sfregiata nel suo senso di giustizia sociale.
Se ciò non accadrà, i fantasmi del recente passato (dalle accozzaglie di alleanze al trasformismo che
cambia tutto per non cambiare nulla) continueranno ad aleggiare in città.
Anche a Molfetta c’è da lavorare per riappropriarsi dei quartieri e delle piazze, delle strade, dei parchi, delle campagne, dei trasporti pubblici, della cultura, per mettere in sicurezza il territorio ed evitare ulteriori
cementificazioni.
Anche a Molfetta c’è bisogno di un nuovo modello di sviluppo equilibrato, a vantaggio di tutti e non di pochi, di una nuova sovranità municipale sulle scelte economiche a protezione di quanti sono minacciati dalla crisi e rischiano di essere spazzati via.

Anche qui noi lavoreremo, con chi ci sta, per RIFONDARE LA CITTA’
MOLFETTA BENE COMUNE

Partito della Rifondazione Comunista – Molfetta


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