Giù le mani dall’impianto di compostaggio

Di   12/09/2011

Il privato, messo alla porta, prova a rientrare dalla finestra

Per più di dieci anni il Comune di Molfetta è stato contrapposto all’azienda privata Mazzitelli, concessionaria dell’impianto di compostaggio, relativamente alla disputa sulla proprietà dell’impianto destinato a produrre compost (che sarebbe, in estrema sintesi, il prodotto della decomposizione di materie organiche biodegradabili utilizzabile come fertilizzante per migliorare la resa produttiva del suolo).
Dopo contenziosi pagati a peso d’oro è stato riconosciuto nel 2009 come proprietario il Comune, ma nel frattempo l’impianto è stato fermo e si è malridotto.
Il ritorno in funzione dell’impianto potrebbe determinare non pochi guadagni per i bilanci del Comune, ma servono finanziamenti per riadeguarlo. Il primo finanziamento è stato reperito sin dal 2009 grazie alla Provincia di Bari, e all’interessamento dell’assessore Antonello Zaza, che stanziò € 2.300.000 per procedere alla riattivazione dell’impianto.
Servono però ulteriori risorse che finora l’Amministrazione Azzollini non ha dimostrato di cercare con molto interesse. Eppure l’impianto riattivato sarebbe una fonte di introiti per i pubblici bilanci, inoltre, il nostro è l’unico impianto di compostaggio pubblico della Provincia di Bari e rivestirebbe un ruolo strategico per consentire il recupero della frazione umida raccolta in modo differenziato.
Perché questo immobilismo insolito nel reperire fondi pubblici da parte del Sindaco-Senatore-Presidente della Commissione Bilancio? Semplice, perché l’impianto fa gola per i profitti che ne possono derivare e quindi si vorrebbe affidarne nuovamente la gestione ad un privato.
Infatti, nell’ultimo Piano comunale approvato delle Opere Pubbliche 2011, è prevista la spesa di € 7.700.000 per l’integrazione, adeguamento e rimessa in funzione dell’impianto di compostaggio. Parte della spesa è coperta dal finanziamento della Provincia di Bari mentre per i restanti € 5.400.000 si prevede l’apporto di capitali privati!!!
Difficile, per non dire impossibile, che un privato investa quella cifra senza poter poi ottenere un periodo di gestione in cui rientrare dall’investimento e guadagnarci qualcosa.
Cosa c’è che che non va?
1. Il lungo contenzioso con l’impresa Mazzitelli a Molfetta dimostra che nella delicata gestione dei rifiuti è bene non affidarsi ai privati, anche perché Molfetta è dotata già di un’azienda pubblica, l’Asm, che si occupa di rifiuti.
2. I guadagni provenienti dall’impianto devono restare al Comune ed essere reinvestiti con criteri di pubblica utilità. Non avvertiamo l’esigenza di fare arricchire qualche privato in particolare a scapito della collettività.
3. Per chi dice che non ci sono fondi pubblici per i lavori di rimessa in funzione, si sappia che sono disponibili non meno di € 20.000.000 di fondi europei, attivando le opportune procedure presso la Regione Puglia.
All’Amministrazione comunale chiediamo di (chiarirsi e) chiarire le intenzioni sull’impianto di compostaggio, facendo marcia indietro da qualsiasi ipotesi di riaffidamento a privati dell’impianto, non vorremmo che cominciasse un nuovo calvario giudiziario senza che la collettività possa finalmente giovarsi di questo bene pubblico.
E la vittoria dei Sì nel referendum contro la privatizzazione del servizio di gestione idrica, con l’abrogazione di passaggi decisivi dell’art. 23bis della Legge 133/2008 che metteva sul mercato i servizi pubblici locali, tra cui i rifiuti, ci rafforza nelle nostre convinzioni.


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