Accordo di programma per l’impianto di compostaggio di Molfetta

Di   05/10/2010

Meglio tardi che mai

Apprendiamo con piacere che a più di un anno e mezzo di distanza dallo stanziamento da parte della Giunta provinciale Divella, grazie all’interessamento di Rifondazione Comunista, di 2.300.000 euro per la riattivazione dell’impianto di compostaggio, l’amministrazione Azzollini è finalmente pervenuta alla sottoscrizione dell’“Accordo di programma per la progettazione, l’adeguamento e la messa in funzione dell’impianto di compostaggio” con la Provincia di Bari e l’Ato Ba/1.

Al Comune di Molfetta ora tocca redigere quanto prima il progetto esecutivo degli interventi e delle opere necessarie per la rimessa in funzione dell’impianto stesso, ma soprattutto eseguire tali opere in tempi stretti, evitando di perdere entro la fine dell’anno il finanziamento provinciale attingendo a risorse comunitarie già nella disponibilità della Regione e immediatamente utilizzabili.
Oltre a questi timori che ci permettiamo di sollevare, dati i lunghi tempi con cui l’Amministrazione è riuscita a tornare in possesso effettivo dell’impianto, rimane aperto e irrisolto il nodo rispetto alla futura gestione dell’impianto. Ad oggi non c’è nessuna opzione chiara dell’Amministrazione: gestione privata, mista o totale controllo pubblico? Tutto tace. Ancora una volta la risposta di Azzollini di fronte all’urgenza dei problemi (vedi Piano del commercio trascinato per lungo tempo), non ultimo quello della situazione difficile di quei lavoratori in seguito del sequestro dell’impianto gestito dall’impresa Mazzitelli nel 2004, è il silenzio.
Chiediamo all’Amministrazione di chiarirsi le idee e fare presto per evitare di perdere tempo e denari stanziati a tempo debito. Anche perchè siamo seriamente preoccupati dalle dichiarazioni del Presidente della Provincia Schittulli circa la possibilità di costruire inceneritori in provincia, ma “non vicino a casa sua”, e non ci risulta che Molfetta sia la sua residenza abituale…

P.S. su Barisera:

è fermo quando dice di essere pronto a un confronto con chiunque su questo tema, anche tirando acqua al suo mulino attraverso le dichiarazioni dell’oncologo e senatore (Pd, per di più) Umberto Veronesi: “Siamo pronti al dibattito perchè vogliamo dare risposte concrete ai nostri cittadini, sia sul nucleare che sui termovalorizzatori”. Ammette di essere “il primo a non voler un impianto vicino casa”, alludendo alla sindrome di Nimby (not in my back yard – non nel mio giardino)


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