tempi duri per il nucleare italiano

Di   21/06/2010

Anche se il tg1 e il tg5 non ne hanno dato il “giusto risalto” il decreto legge numero 78 del 1-07-2009, primo atto legislativo del governo Berlusconi per la costruzioni di centrali nucleari, è stato bocciato. Il punto focale del d.l. era l’articolo 4, che la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale con la sentenza 215/2010.
Perchè? Semplificando: il governo ha emanato un provvedimento urgente (un decreto legge) affidandone l’esecuzione a capitali privati, che sono per natura incerti, cosa inconciliabile con l’urgenza stessa: “trattandosi di iniziative di rilievo strategico, ogni motivo d’urgenza dovrebbe comportare l’assunzione diretta, da parte dello Stato, della realizzazione delle opere medesime”.
A sollevare la questione erano state Umbria, Toscana, Emilia-Romagna e la Provincia autonoma di Trento.
Domani martedì 22 giugno ci sarà invece la pronuncia sul ricorso presentato da dieci regioni sulla mancata previsione della necessità di un’intesa con le Regioni e gli enti locali a proposito dell’ubicazione delle centrali nucleari.
Sarà in trepidante attesa anche il nostro sindaco senatore Azzollini, che in un convegno a Bisceglie nell’estate di due anni fa si dichiarò favorevole all’installazione di una centrale nucleare nel territorio di Molfetta?


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