Abbasso i crumiri

Di   27/11/2009

La polemica intercorsa tra il presidente dell’ ASM, Mancini e la UIL aziendale riproduce il più classico degli atteggiamenti antisindacali della destra.
È sufficiente una modalità di adesione allo sciopero del 18 novembre, indetto dalla FIADEL e dai sindacati confederali del settore igiene pubblica, un po’ più colorita del solito, perché il presidente Mancini interrompa pretestuosamente le relazioni sindacali con un’organizzazione sindacale.
Il presidente dell’ASM ha detto che “C’è chi ha compreso le nuove necessità, strettamente legate al rigore amministrativo, alla indifferenza delle sigle e delle appartenenze, alla ottimizzazione della operatività nell’espletamento dei servizi, al futuro. E c’è chi vive ancora guardando nello specchio retrovisore, nella speranza che si possa tornare al tempo dei privilegi, dell’approssimazione, al passato”.
A quale passato si riferisce il Presidente? Quello recente della gestione Nappi? Lo sa Mancini che il centrodestra amministra la città dal 2001 e da allora non ha risolto la questione della precarietà di non pochi lavoratori dell’ASM? E che nel frattempo il livello di pulizia della città non è affatto migliorato? Che oltre a qualche investimento in nuovi mezzi il bilancio dell’ASM si striminzisce ogni anno che passa? Infine, che ad oggi non siamo tornati nel possesso dell’impianto di compostaggio malgestito per anni dall’azienda Mazzitelli?
Ci si nasconde dietro il paravento delle relazioni sindacali forse per regolare i rapporti di forza tra bande e capibastone all’interno della maggioranza che governa questa città? Da tempo le nostre aziende municipalizzate sono diventate terreno di conquista per “ras” e personaggi rampanti interni alla maggioranza che non assicurano una direzione politica competente.
Noi ribadiamo il sostegno alle motivazioni condivisibili alla base dello sciopero: la privatizzazione totale dei servizi pubblici locali provocherebbe un danno alla salute dei cittadini e un aumento delle tariffe. Pensiamo, invece, che il vero scandalo stia nel fatto che ci si indigna per delle carte gettate a terra durante una manifestazione e non invece per la precarietà che preoccupa i lavoratori e le loro famiglie. Perché del lavoro, della precarietà e dei diritti negati ai lavoratori in Italia, e a Molfetta, ce ne si ricorda soltanto in occasione di gesti estremi o fatti eclatanti? A che servono le lacrime di coccodrillo?
Al Presidente Mancini e al Direttore Binetti dell’ASM, ad Assessori e Consiglieri del centrodestra chiediamo di affrontare i problemi dell’ASM, e in primo luogo quello della definitiva stabilizzazione di tutto il personale part-time anziché fare “crumiraggio” e “demagogia”, pulendo le scale del Comune nei giorni in cui i lavoratori scioperano per ragioni sacrosante».

Partito della Rifondazione Comunista – Molfetta

Per una definizione di “crumiro” si veda quella di Wikipedia.


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