sostegno allo sciopero generale studentesco del 17 novembre

Di   16/11/2009

volantino scuola b&w2Ricordiamo a tutti e tutte che questa sera alle ore 20, presso la Casa della Sinistra in via Paniscotti 17 a Molfetta, si terrà un Attivo su scuola e università: incontro aperto a studenti, studentesse, docenti, lavoratori, lavoratrici di scuola e università.

Inoltre, in vista della giornata di sciopero generale studentesco di domani, martedì 17 novembre, riportiamo la dichiarazione di Fabio de Nardis, responsabile nazionale università e ricerca del PRC:

Il 17 novembre, giornata internazionale di mobilitazione studentesca, in Italia si terrà lo sciopero generale studentesco. Blocco delle lezioni e cortei, assemblee e azioni di protesta in tutte le città d’Italia contro la Gelmini e le sue politiche devastanti che puntano alla destrutturazione del sistema pubblico della formazione e della ricerca in Italia. Rifondazione Comunista sostiene questa giornata di mobilitazione e parteciperà a tutte le iniziative di protesta e mobilitazione che si organizzeranno in ogni città italiana per rivendicare il suo NO al Governo Berlusconi e il suo sostegno alla Scuola e all’Università della Costituzione di cui la Ministra Gelmini e la sua cricca hanno fatto carta straccia.

Di seguito il testo del volantino sulla “riforma” Gelmini dell’università:

In cosa consiste la nuova riforma dell’ università da poco approvata in Consiglio dei Ministri …

Gli atenei vengono messi in mano ai privati: il CdA, dovrà essere composto per (almeno) il 40% da persone “esterne” alle università, ovvero privati, che potranno quindi amministrare i fondi pubblici ai propri fini.

Una privatizzazione de facto dell’università italiana.

Il diritto allo studio viene completamente negato: le borse di studio non saranno più erogate dallo stato sociale ma da una S.p.a. sulla base di criteri meritocratici, svincolati dal reddito e dalla condizione sociale dello studente. A valutare il merito degli studenti sarà il Ministro Tremonti, amministratore del Fondo speciale che erogherà i «prestiti d’onore» per mezzo dei quali gli studenti faranno fronte a tasse universitarie sempre più salate, salvo dover poi restituire il tutto, interessi compresi.

Aumenta la selezione di classe all’interno degli atenei.

I precari dell’università che non ottengono un contratto a tempo indeterminato entro sei anni perdono la possibilità di intrattenere altri rapporti lavorativi con l’ateneo stesso.

Il precariato non viene eliminato.

I lavoratori precari saranno messi alla porta dopo sei anni di lavoro nell’università.

Una commissione nazionale attribuirà una fantomatica abilitazione alla docenza ma la decisione finale spetterà a commissioni locali. Viene inoltre mantenuta la possibilità di ricevere una chiamata diretta dalle singole facoltà di ogni ateneo ed essere assunti.

Il potere dei baroni resta inalterato.

DALLA CRISI ECONOMICA SI PUO’ USCIRE
DA DESTRA, COME STA FACENDO IL GOVERNO BERLUSCONI, ATTRAVERSO LA CHIUSURA DEGLI SPAZI DELLA DEMOCRAZIA REALE, LA SOPPRESSIONE DEI DIRITTI DEGLI STUDENTI E DEI LAVORATORI, LA PRIVATIZZAZIONE DEI PROFITTI E LA SOCIALIZZAZIONE DELLE PERDITE, OPPURE
DA SINISTRA, ATTRAVERSO UN FORTE SOSTEGNO PUBBLICO ALLA DOMANDA PER FAVORIRE I CONSUMI DEI CETI POPOLARI E RIATTIVARE IL PROCESSO PRODUTTIVO ATTUALMENTE PARALIZZATO DALLA SECCA RECESSIVA, SOSTENENDO LA RICERCA, L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA ED ENERGETICA, IL SETTORE PUBBLICO DELLA CONOSCENZA, SCUOLA ED UNIVERSITA’ IN PRIMIS.

CONTRO I TAGLI

PER LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI DI LUNGO CORSO

CONTRO IL NUMERO CHIUSO

PER UN REALE DIRITTO ALLO STUDIO

PER UN’UNIVERSITA’ PUBBLICA, DI MASSA E DI QUALITA’


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