proposte per il commercio a Molfetta

Di   29/09/2009

PROPOSTE PER UNA SISTEMAZIONE

RAZIONALE E POLIFUNZIONALE

DEL COMMERCIO AMBULANTE (E NON SOLO) A MOLFETTA

Negli ultimi tempi la questione del commercio ambulante ha procurato e tuttora continua a procurare non pochi problemi alla vivibilità della città. Soprattutto nel periodo estivo, le strade della città si riempiono di banchi per la rivendita di prodotti ortofrutticoli in modo disordinato, senza il minimo rispetto delle condizioni igieniche.

Si creano a volte serie difficoltà alla deambulazione dei cittadini, in quanto sono occupate ampie zone dei marciapiedi e persino i passaggi per i disabili, o al traffico giacché, essendo queste postazioni posizionate sulle aree di delimitazione degli incroci, rendono precaria la visibilità agli automobilisti, che possono trovarsi coinvolti in incidenti per mancato rispetto delle precedenze.

Quanto questo stato di cose contribuisca al degrado delle vivibilità della città e all’ulteriore decadimento del già modesto arredo urbano, è facile immaginare: i proclami demagogici sull’opportunità di promuovere il turismo a Molfetta e intercettare i flussi turistici fanno a pugni con l’inqualificabile degradazione dell’ambiente urbano.

L’amministrazione di centrodestra del sindaco Azzollini ha affrontato finora questo problema in modo demagogico e clientelare, lasciando intendere che tollerare questo stato di cose è una sorta di integrazione sociale di soggetti che hanno avuto problemi con la giustizia, ragion per cui questa presenza sgradevole e disordinata è il minore dei mali: meglio consentire la vendita di frutta per strada, magari abusivamente, che metterli nella condizione di tornare a delinquere.

Questa logica aberrante non ha bisogno di commenti: non è difficile immaginare che cosa accadrebbe se altri operatori, molfettesi e non, incoraggiati dalla tolleranza dimostrata finora dalle autorità cittadine dovessero decidere di mettersi in attività. Non v’è città del circondario che presenti questa intollerabile situazione.

È opportuno invece intervenire con scelte che consentano da un lato opportunità di lavoro a chi chiede un legittimo reinserimento sociale e dall’altro la salvaguardia delle condizioni di vivibilità e fruizione degli spazi cittadini e del rispetto delle norme: non è infatti ammissibile che il reinserimento sociale di chi ha avuto problemi con la legge avvenga nel più totale disprezzo delle norme.

Occorre predisporre delle aree mercatali in modo che sia garantito non solo l’esercizio di attività di vendita ma anche il necessario rispetto delle norme igieniche e di garanzia dei cittadini. L’Amministrazione ha il dovere di proporre un Piano del commercio al vaglio del Consiglio comunale e degli operatori economici, sindacali operanti in città. Ad oggi la città di Molfetta non ha ancora un piano e un regolamento comunale sul commercio che disciplinino autorizzazioni, zone di vendita, divieti e sanzioni; infatti il precedente Piano varato dal Commissario Straordinario con deliberazione n. 4 in data 18.4.2006 avente validità di anni 3, risulta abbondantemente scaduto e comunque superato nell’impostazione.

La Giunta Comunale con delibera n. 9 del 19.01.2009, avente ad oggetto l’“Approvazione progetto finalizzato intersettoriale ad oggetto: “Redazione Piano edicole – Redazione Piano commerciale – Redazione Piano comunale per la disciplina del commercio su aree pubbliche” ha dato mandato ad unità lavorative del Comune di redigere tale progetto intersettoriale ma ad oggi nessuna proposta, elaborato, relazione sono stati presentati dalla Giunta Comunale nelle competenti Commissioni consiliari nè all’attenzione del Consiglio Comunale deputato alla discussione e approvazione di tale Piano.

Tale situazione di mancata razionalizzazione e controllo delle attività commerciali ambulanti – anche per via della storia pregressa della nostra città – può ingenerare fenomeni che nulla hanno a che vedere con la civile convivenza, oltre ad offrire l’immagine di una città senza controllo e senza rispetto delle regole (non solo quelle di ordine igienico-sanitario).

È opportuno e quanto mai necessario, non ulteriormente procrastinabile, intervenire con scelte che consentano da un lato opportunità di lavoro a quanti chiedono una legittima occasione di inserimento economico e sociale nella comunità cittadina e dall’altro la salvaguardia intransigente delle condizioni di vivibilità e fruizione degli spazi cittadini e del rispetto delle norme.

Dunque occorre ripensare nella nostra città i presupposti del commercio ambulante e non solo, ovvero individuare, predisporre e attrezzare delle aree mercatali di media concentrazione in modo che sia garantito non solo l’esercizio di attività di vendita ma anche il necessario rispetto delle norme igieniche e di garanzia dei cittadini in un sistema ordinato e civile.

Nell’attesa che l’Amministrazione si decida ad affrontare il problema e presenti una sua pianificazione, avanziamo un paio di idee che vanno nella direzione di razionalizzare e polifunzionalizzare i futuri assetti delle aree mercatali.

  1. In primo luogo riteniamo che si debba puntare sul recupero e riuso di superfici, strutture e volumi già esistenti. Ad es. come è avvenuto nel passato per il riutilizzo dell’ex mattatoio comunale riconvertito ad area mercatale, l’area dismessa del vecchio mercato ortofrutticolo potrebbe essere riutilizzata con le dovute ristrutturazione degli ambienti e degli spazi aperti per creare da una parte un’area mercatale con servizi, idonea per dare opportunità di lavoro agli operatori di questo settore, dall’altra per creare una zona verde, un parco urbano nel cuore della città, trasformando l’attuale recinzione fatta da un alto muro in stile carcerario. Si potrebbe ottenere il duplice scopo di creare una nuova zona mercato, evitando postazioni ambulanti per strada e agli incroci, e offrire uno spazio verde e di aggregazione per un quartiere povero di tali attrezzature e di spazi “larghi”.

  2. In un generale contesto di riassetto delle attività mercatali, è opportuno provvedere al trasferimento e alla nuova sistemazione del mercato settimanale, trovando una soluzione che permetta non solo di liberare gli abitanti del Rione Paradiso e di parte del quartiere 167 dagli inconvenienti creati dalla occupazione settimanale di Via Salvucci, ma anche di organizzare un’area con servizi idonea per queste attività, senza creare disagi ai cittadini con la congestione di spazi in zone abitate e strade (in caso contrario, i benefici della prossima rotatoria all’incrocio di Via Terlizzi-Via Salvucci sarebbero sminuiti).

L’area dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo campo sportivo nella zona di Ponente (da anni puntualmente inserito nel Piano delle Opere Pubbliche e ogni anno rimasto puntualmente lettera morta), previo opportuno riassetto, potrebbe risultare valida a questo scopo, in modo da avere un’area ben perimetrata che non abbia bisogno di utilizzare strade e spazi in ambiti abitati. D’altronde che senso avrebbe insistere sul progetto del campo sportivo quando si prevede una Cittadella dello sport nella zona di Levante nei pressi dell’attuale campo P.Poli?

Con la trasformazione invece di quest’area a Ponente, sul modello del mercato settimanale nella vicina Giovinazzo, si potrebbe raggiungere anche lo scopo di dotare la città di un’area aperta, raggiungibile magari anche dalla statale 16bis, destinabile ad eventi concertistici, teatrali e comunque di massa che l’attuale Anfiteatro di Ponente non permette, e il tutto senza che il centro urbano sia sovraccaricato.

Certamente gli interventi che si suggeriscono hanno bisogno di risorse finanziarie perché possano essere realizzati, ma come sempre quando di parla di risorse bisogna intendersi soprattutto sulle priorità. Per alcuni le priorità sono rappresentate ad es. dalla megaopera portuale e dall’indotto dei lavori in appalto ad essa legata, per altri le priorità sono l’offrire una seria risposta politica a quello che con il passare del tempo diventa sempre più, oltre che un grave problema di ordine pubblico, un’insopportabile indecenza della nostra vita comunitaria.

4 settembre 2009


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