a proposito di federalismo fiscale

Di   28/01/2009

Vi propongo questa lettura dalla Gazzetta del Mezzogiorno
Ma il federalismo fiscale di Bossi rispetta la costituzione? di Giuseppe De Tomaso.
Ecco un brano:

Anche ammesso che il federalismo rappresenti la medicina miracolosa che guarirebbe i mali del Belpaese, dove si stanerebbero i soldi per attuare la madre delle riforme care a Umberto Bossi? E il federalista Einaudi metterebbe oggi la sua firma sotto una legge che, se non sconfessa alla lettera l’articolo 81 della Costituzione, di sicuro ne stravolge il senso e ne tradisce lo spirito? Della serie: non è che la riforma federale dello Stato, non indicando i mezzi per la propria messa in opera, abbia oltrepassato il recinto costituzionale?
Si potrebbe obiettare: quella approvata dal Senato è solo una riforma manifesto, una legge di indirizzo, aspettiamo i regolamenti attuativi della riforma per fare i conti, e poi vediamo. Come, poi vediamo? E se i conti dovessero risultare più travolgenti di un uragano? A un redivivo Einaudi, come minimo, verrebbe un infarto: legge manifesto, legge di indirizzo, che significano? Siamo matti? Altra obiezione: non è detto che il federalismo fiscale debba comportare per forza un aggravio della spesa pubblica. Davvero? Se così fosse, non si capirebbe la renitenza (giustificata) del ministro Giulio Tremonti nel rispondere («Non lo so») alla domanda sui costi del capriccio federalistico di Bossi.

PRC-Molfetta


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